venerdì 28 settembre 2018

Si è seduto il vento


...ed ora si è seduto il vento
il tuo sguardo è rimasto appeso al cielo
sugli occhi c'è il sole
nel petto ti resta un pugnale.
Tu no, non scaglierai mai più
la tua lancia per ferire l'orizzonte
per spingerti al di là
per scoprire ciò che solo Iddio sa.
Di te resterà soltanto
il dolore e il pianto che tu hai regalato
... ma il sangue che hai versato
su te è ricaduto -
la tua guerra è finita, vecchio soldato.
(Testo di Vittorio Nocenzi e Francesco Di Giacomo, dal primo 33 giri del "Banco del Mutuo Soccorso", anno 1972)  Per ascoltare, qui



- Ha un testo molto triste, - mi dice Maura, - ma è una bella canzone.
Sono d'accordo, e anzi dire che è triste forse è ancora poco: qui ho omesso la parte iniziale, si tratta della descrizione di un'antica battaglia, con tutto quello che di solito si tace. Ma la guerra è proprio questa cosa qui, e a me fa impressione vedere e ascoltare sempre più persone che non se ne rendono conto. Siamo in pace da quasi 75 anni, in questa parte d'Europa: non era mai successo. A molte persone, anche nei governi europei, sembra una cosa da poco, e io mi chiedo che cosa hanno nella testa, loro e quelli che li mandano al potere. Però, per ora, si è seduto il vento e anche noi possiamo contemplare ciò che rimane di una battaglia del passato: sperando che si possa continuare a coniugare al passato tutto questo scempio. Non è detto che debba andare così, ma ci sono brutti segnali.





(disegno di Sergio Toppi, da Alterlinus)
 

6 commenti:

  1. Si, hai ragione, condivido ogni parola. E mi turba il pensiero che tutto ciò non sembri chiaro ai più. Spero sempre di sbagliarmi.

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  2. tira una gran brutta aria, questo è certo. Ci sono ancora persone di buon senso nei governi europei (in alcuni governi europei), speriamo che tengano duro.
    Il Banco mi piace solo in due o tre canzoni, questo momento è sempre molto bello.

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  3. Le parole della canzone del Banco sono molto belle, a mio parere.
    Le riflessioni su quanto gli uomini imparino poco dal passato, condivisibilissime. Forse il punto è che le guerre le guerreggiano i soldati non chi le decide, e chi le decide passa la vita a preparare il terreno affinchè i soldati siano sempre numerosi.

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    1. sì, sono parole molto precise oltre che belle. Ascoltandole sembra di vedere le rappresentazioni di battaglia dei pittori rinascimentali, o magari l'inferno di Luca Signorelli (è l'impressione che mi ha sempre fatto)
      Le guerre: oggi è vero, è così. Una volta i capi andavano in battaglia, oppure erano lì vicini; oggi neanche quello. Mi stupisce anche che la gente veda in tv le immagini di ciò che è successo in Siria (è solo l'ultima di una lunga serie) e non si pongano neanche il minimo pensiero. O, magari, attaccano la Caritas e Medici senza frontiere...

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  4. ...poi, come la canta Francesco...
    l'ultima esultanza dal balcone di Palazzo Chigi è la misura del livello culturale a cui siamo arrivati, ma è anche la misura del loro concetto di Democrazia.

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  5. "non mi rompete" :-)
    (un altro momento di grazia del BMS, per chi non lo sapesse)

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