domenica 27 novembre 2022

Un volto stanco

 

Riporto oggi il primo di quattro scritti di Giuliano su un noto film di Federico Fellini, "Roma". Rileggendolo su giulianocinema, ho trovato  delineato con cura  un dettaglio, mi riferisco all'espressione assunta dall'ingegnere che guida i lavori di scavo della metropolitana romana e che rivela il modo di essere e di sentire del capocantiere, un modo apprezzato da Giuliano.




Roma di Fellini ( I )

Roma (1972) Regia: Federico Fellini - Soggetto e sceneggiatura: Federico Fellini, Bernardino Zapponi - Fotografia: Giuseppe Rotunno. Musica: Nino Rota, diretta da Carlo Savina - Ideazione scenografica: Federico Fellini - Scenografia e costumi: Danilo Donati . Coreografia: Gino Landi - Affreschi e ritratti: Rinaldo Antonello, Giuliano Geleng . Con: Peter Gonzales (Fellini a 18 anni), Fiona Florence (Dolores), Marne Maitland (guida alle catacombe “underground guide”), Britta Barnes, Pia De Doses (la principessa), Renato Giovannoli (card. Ottaviani), Elisa Mainardi, Paule Rout, Paola Natale, Marcelle Ginette Bron, Mario Del Vago, Alfredo Adami, Stefano Mayore, Gudrun Mardou Khiess, Giovanni Serboli, Angela De Leo, Libero Frissi, Dante Cleri, Mimmo Poli, Galliano Sbarra (presentatore avanspettacolo), Alvaro Vitali (si esibisce al Teatro Jovinelli), Norma Giacchero, Federico Fellini. Sono stati intervistati: Marcello Mastroianni, Anna Magnani, Gore Vidal, John Francis Lane, Alberto Sordi. Durata: 119



La troupe che sta girando il film sta per scendere nel sottosuolo, negli scavi per la metropolitana che era allora in costruzione. A fare da guida c’è un uomo, che di solito viene presentato come “guida alle catacombe”, e che su Imdb è indicato come “underground guide”: a tutti gli effetti, lo si direbbe piuttosto un ingegnere capocantiere, e così lo chiamerò d’ora in avanti. D’altra parte, il suo rapporto con gli operai parla chiaro; e che sia lui a fare da guida alla troupe è più che naturale. L’ingegnere è piccolo di statura, vestito con eleganza ma poco appariscente, gentile e distaccato, competente e disponibile; si vede subito che gli operai lo trattano con rispetto e anche con affetto, ma il suo è un volto senza entusiasmo.

venerdì 25 novembre 2022

Sandy Denny, " The sea"




Un clic Qui per l'ascolto

Qui uno scritto di Giuliano su Sandy Denny








martedì 22 novembre 2022

"Il maestro della cascata" di Christoph Ransmayr



dipinto di Paul Klee



 La centralità data dall'autore al protagonista e al suo sentire sembrerebbe far retrocedere in secondo piano la trama e il motivo distopico. In realtà, la riduzione dello spazio vitale, delle risorse essenziali, della stessa indipendenza dei singoli individui - nel mondo descritto da Christoph Ransmayr - non può che determinare un unico spazio delle possibilità, di libertà, quello del pensiero, della memoria. Sembra che la vera consistenza del mondo futuro quasi senza terra e materia - prospettato dall'autore - risieda solo nell'intimo sentire individuale e nel racconto che, di questo, il singolo individuo può fare a se stesso, e forse solo a se stesso. A rappresentare la smaterializzazione e l'aleatorietà del mondo esterno, una figura femminile dalle ossa fragilissime, "di vetro" che assumerà invece peso e forza esponenziali nel pensiero del protagonista.

Qui la trama

venerdì 11 novembre 2022

A proposito del processo creativo

 

Da "Parole salvate dalle fiamme" ed. Rosellina Archinto


Il poeta è perseguitato non da un tema, ma da una sensazione.  Il suo stato d’animo è determinato proprio dalla sensazione, febbrile, e muta. Essa scaturisce dentro di lui con un certo ritmo, dettato dalla natura stessa della sensazione. E facendo appena in tempo ad attraversare frettolosamente il pensiero, essa tenta già di prendere forma in parole ritmate, in un verso rimato, in intonazione. Cresce l’inquietudine della sensazione, il poeta si affretta a incanalarla nella parola, mentre ancora non ha le idee chiare su quell’argomento, e nel suo cervello scivolano soltanto allusioni, lapsus, intuizioni- ma la sensazione è assolutamente chiara, definita e non può essere verificata e ritrovata attraverso la ripetizione di ciò che è stato scritto. La poesia è una sensazione filtrata in maniera particolare.

Varlam Tichonovič Šalamov


                                                                   


  


La citazione che ho riportato è una considerazione di Varlam Tichonovič Šalamov, rinvenibile in un prezioso volume che raccoglie la corrispondenza epistolare tra  due poeti, Pasternak e Šalamov e che consente di entrare nella sfera letteraria e umana dei due scrittori. Šalamov scrisse per la prima volta a Pasternak nel febbraio del 1952; si trovava già da quindici anni lontano dai suoi affetti, isolato perché confinato nell'estremo Nord della Russia, dopo le accuse mossegli di attività contro rivoluzionaria.  


martedì 1 novembre 2022

A proposito del cielo

 da " Un eroe del nostro tempo" di Michail Jur'evič Lermontov


Le stelle brillavano sulla volta azzurro scura, e mi veniva da ridere a pensare che un tempo c’erano stati degli uomini molto saggi e convinti che gli astri celesti prendessero parte alle nostre dispute meschine per uno straccio di terra o altri diritti immaginari. E allora ? quelle lampade, a loro parere accese per illuminare i loro trionfi e le loro battaglie, splendono con lo stesso fulgore di prima, mentre le loro passioni e speranze si sono estinte da tempo con loro, come il focherello acceso al limitare del bosco da uno spensierato viandante!



illustrazione di Quint Buchholz