lunedì 21 marzo 2022

Giuliano e Kubrick (II )

Barry Lyndon e la Follia di Spagna  ( dal blog giulianocinema )




Chi ha visto i film di Stanley Kubrick sa quanto importante sia in essi la musica, sia dal punto di vista del commento che da quello narrativo. E, da questo punto di vista, cioè della musica che sorregge e accompagna la narrazione, il film esemplare, il punto più alto, è “Barry Lyndon”.

C’è molta musica in “Barry Lyndon”, ed è difficile entrare nel dettaglio; ma si possono distinguere tre fasi principali. Nella prima, all’inizio (la giovinezza di Barry Lyndon) predomina la musica folk dei Chieftains. I Chieftains sono un gruppo famoso, fondamentale, attivo da più di mezzo secolo: cornamuse, zampogne, uilleann pipes, percussioni, melodie tipiche dell’Irlanda, della Scozia e dell’Inghilterra; Kubrick pesca a man bassa dal loro repertorio e ha solo l’imbarazzo della scelta. Ci sono poi le marce militari e le fanfare: la “Hohenfriedberger March” dei prussiani, ma anche (nel primo arruolamento di Barry) il “Lillaburlero”, che da lettore di Sterne e del Tristram Shandy non posso passare sotto silenzio.

martedì 15 marzo 2022

Giuliano e Kubrick ( I )


Io e Stanley Kubrick

( Dal blog di Giuliano "L'opera al cinema" )



A casa mia nessuno si interessava di musica, né tantomeno di opera lirica. Così ho dovuto imparare tutto da solo, e devo dire che non me la sono cavata male; la vicinanza con Milano e la presenza (allora, negli anni 70 e 80, ma oggi non più) di mezzi pubblici fino a tarda ora mi hanno favorito molto. Un altro fattore, che potrebbe sembrare negativo, mi ha invece favorito in un altro senso: si tratta della mancanza di soldi, che mi spinse ad acquistare le edizioni discografiche che costavano di meno. Già al tempo del 33 giri valeva l'equazione "incisione vecchia costo più basso"; ma nel campo operistico "incisione vecchia" significava la Callas, significava Furtwaengler, Bruno Walter, Rubinstein... Insomma, quasi senza volerlo mi sono ritrovato ad avere una preparazione storica inaspettata. Il presente, cioè Claudio Abbado, Domingo, Pavarotti, Kleiber, Mirella Freni, lo vivevo di persona andando a teatro e nelle sale da concerto. Ma, prima, c'era stato Stanley Kubrick.