giovedì 6 settembre 2018

Mostro d'amore

"Monstre affreux, monstre abominable", dice il troiano Antenore al mostro marino che sta per affrontare (e che verrà poi sconfitto da Dardano); e fin qui non c'è niente di strano, sono più o meno le stesse parole che ognuno di noi dice normalmente ad un mostro marino quando lo incontriamo nella nostra vita quotidiana. Più strani i versi successivi: "ah, l'amour est encore plus terrible que vous." Si può notare che Antenore dà del voi al mostro (segno di rispetto: un mostro marino va trattato con le dovute maniere), ma soprattutto ci sta dicendo che l'amore è ancora più terribile del mostro, e questo può sembrare bizzarro, ma poi, se ci si ripensa, mica poi tanto. L'amore paragonato all'incontro con un mostro marino, insomma; e ogni tanto mi viene da pensare che è vero, soprattutto se si è molto giovani (ma non solo) e non si sa ancora quale sarà la risposta dell'amato o dell'amata.






L'opera è il "Dardanus" di Jean Philippe Rameau, anno 1739; si tratta del mito legato alla fondazione di Troia, così come è raccontato nell'Eneide e nell'Odissea; ma in questa scena c'è anche il mito di Perseo e Andromeda, di Ruggiero e Angelica... Il mostro marino, o il mostro tout court, viene da pensare, non è poi qualcosa di così remoto e fiabesco; abita davvero le nostre strade, e spesso ha sembianze tutt'altro che mostruose. Sempre più spesso, ha perfino sembianze rassicuranti.




ANTENOR

Voici les tristes lieux que le monstre ravage.
Hélas ! Si pour moi seul je craignais sa fureur
Je l'attendrais sur ce rivage
Pour être sa victime, et non pas son vainqueur.
Monstre affreux, monstre redoutable
Ah ! Que le sort me serait favorable,
S'il ne m'exposait qu'à vos coups,
Monstre affreux monstre redoutable.
Ah, l'Amour est encore plus terrible que vous.
Contre votre fureur, il est du moins des armes,
Mais contre ses alarmes
Vainement on cherche un appui,
Il renatt des efforts qu'on fait pour le détruire,
Et le cœur même qu'il déchire
Est d'intelligence avec lui.
Monstre affreux, monstre redoutable
Ah ! Que le sort me serait favorable,
S'il ne m'exposait qu'à vos coups,
Monstre affreux, monstre redoutable.
Ah, l'Amour est encore plus terrible que vous.

(musica di Jean Philippe Rameau, versi di Antoine Le Clerc de la Bruère)
 (qui)


Questo è il riassunto dell'opera, tratto da wikipedia.it:
La storia originale costituisce una sorta di antefatto rispetto al mito di Dardano: qui l'eroe è in guerra con il re Teucro, che ha promesso di dare sua figlia Ifisa in sposa al re Antenore. Grazie all'intervento del mago Ismenore, Dardano ed Ifisa si incontrano e si innamorano. Un mostro sta devastando il regno di Teucro e, quando Antenore lo affronta, Dardano interviene salvandogli la vita ed uccidendo la creatura. Teucro e Dardano concludono la pace, che viene sancita dal matrimonio del primo con Ifisa.

(il San Giorgio è di Paolo Uccello; la fotografia del 1875 è opera di Lewis Carroll; la vignetta di Laura Scarpa viene dal mensile Linus, marzo 1978)

2 commenti:

  1. Rameau sa rendere la sofferenza sottile, quella che ha come causa qualcosa che non si vede e che consuma quanto più cresce dentro. Il mostro, per le sue caratteristiche, ben incarna questo tipo di dolore.
    Brano meraviglioso!

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  2. con queste opere bisogna portare pazienza, ma poi si è ripagati in abbondanza :-)
    Rameau è uno dei più grandi in assoluto, è stato anche teorico della musica con idee molto particolari e originali

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