Sono tante le citazioni e le riscritture teatrali , cinematografiche ( qui ) e musicali di Sogno di una notte di mezza estate. Per fare un solo esempio, la marcia nuziale a tutti familiare non è altro che uno dei momenti dell' Ein Sommernachtstraum di Felix Mendelssohn Bartholdy . Anche Benjamin Britten ha scritto una meravigliosa versione della celebre opera shakespeariana. Mi è ritornata in mente leggendo le pagine che Alex Ross dedica al compositore inglese nel suo Il resto è rumore.
Il cavallo di Brunilde si chiama Grane (cfr. Richard Wagner, Il crepuscolo degli dèi). Nomen Omen? Noi speriamo di no...
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lunedì 12 giugno 2017
Il filtro di Puck e la ninna nanna di Benjamin
Sono tante le citazioni e le riscritture teatrali , cinematografiche ( qui ) e musicali di Sogno di una notte di mezza estate. Per fare un solo esempio, la marcia nuziale a tutti familiare non è altro che uno dei momenti dell' Ein Sommernachtstraum di Felix Mendelssohn Bartholdy . Anche Benjamin Britten ha scritto una meravigliosa versione della celebre opera shakespeariana. Mi è ritornata in mente leggendo le pagine che Alex Ross dedica al compositore inglese nel suo Il resto è rumore.
giovedì 6 aprile 2017
La violetta
Il testo è di Goethe, la musica è di
Mozart; composto nel 1785, tratto dal singspiel giovanile di Goethe
"Erwin und Elmire". Mozart, probabilmente commosso dal
testo o forse già pensando alla musica, aggiunse due versi alla
poesia: "povera violetta, era una violetta dal gran cuore".
Nell'ottobre dello stesso anno, andrà in scena "Le nozze di
Figaro".
(notizie da "Mozart, il catalogo è
questo" di Poggi e Vallora, ed. Einaudi)
Das Veilchen (La violetta), K 476
Lied in sol maggiore per soprano e
pianoforte
Musica: Wolfgang Amadeus Mozart
Testo: Johann Wolfgang von Goethe
Testo: Johann Wolfgang von Goethe
Vienna, 8 giugno 1785
Una violetta stava sul
prato
il capo reclinato, ignota;
una così graziosa violetta!
Giunse una pastorella
con passo lieve ed anima serena, per la sua strada
e quindi, e quindi, è già nel prato, e canta.
«Ah, - pensa la violetta, - vorrei tanto
essere il fiore più bello della natura,
ah, anche solo per un istante,
fino a quando mi avrà colto il mio amore
e mi avrà stretto languida sul cuore!
Ah, soltanto, soltanto, per un breve quarto d'ora!»
Ma, ahimè, venne la pastorella
e non si cura della violetta,
calpesta l'infelice.
Essa moriva, rimanendo felice:
il capo reclinato, ignota;
una così graziosa violetta!
Giunse una pastorella
con passo lieve ed anima serena, per la sua strada
e quindi, e quindi, è già nel prato, e canta.
«Ah, - pensa la violetta, - vorrei tanto
essere il fiore più bello della natura,
ah, anche solo per un istante,
fino a quando mi avrà colto il mio amore
e mi avrà stretto languida sul cuore!
Ah, soltanto, soltanto, per un breve quarto d'ora!»
Ma, ahimè, venne la pastorella
e non si cura della violetta,
calpesta l'infelice.
Essa moriva, rimanendo felice:
«...muoio dunque, ma è per lei che
muoio,
ai piedi di lei!»
un clic qui per l'ascolto |
venerdì 10 febbraio 2017
Viole notturne
Franz Schubert scrive questo Lieder nel
1822, ma verrà pubblicato solo nel 1872; il testo è di Mayrhofer,
per quel che conta (ciò che conta davvero è Schubert). Violetta, il
fiore, in tedesco è Veilchen; violett è il colore viola, il colore
degli occhi. Lo strumento musicale, sempre stando al mio dizionario,
è Bratsche (una viola da braccio, viene da pensare); però la
terminologia italiana era di uso comune, così come lo è ancora
oggi, in ambito musicale.
Buon ascolto. ( un clic qui )
(il disegno delle viole è opera di Giacinta)
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