7. Ornithoptera
pronomus
E’ una farfalla che in Italia non
c’è: un amico manda a Gozzano due farfalle da Sumatra. Qui vale la
pena ricordare che Gozzano stesso visitò l’India (« Verso la
cuna del mondo. Lettere dall’India», pubblicato postumo nel 1917).
Ho trovato qualche difficoltà col nome
scientifico citato da Gozzano nei suoi versi: probabilmente è
Ornithoptera priamus, su internet non c’è traccia della “pronomus”
(forse una denominazione ottocentesca?). Il nome significa “ali
d’uccello”, e in effetti è una farfalla decisamente grossa: alcune specie di Ornithoptera possono arrivare fino a 31 centimetri di apertura alare.
La poesia è di 83 versi, non direi che sia particolarmente
interessante. Nelle note c’è il testo della lettera spedita
dall’amico insieme alle due farfalle:
Nell'abbozzo si legge: « Un mio amico, il medico di marina Carlo
Quinteri, mi manda due farfalle dell'isola di Sumatra. Ho fra le mani
la cassetta cubica, fasciata di carta giapponese, legata e suggellata
di lacca, segnata di bolli sconosciuti. L'apro. Contiene una cassetta
piú piccola, di foglie tessute, ed una cartolina illustrata: un mare
calmo con tre piroghe aguzze, una linea di terre lontane dove
svettano centinaia di cocchi altissimi ». « La cartolina dice: "Mio
caro Gozzano, siamo qui, ospiti dell'Ambasciata inglese. Che terra
paradisiaca! Penso a te, così appassionato degli insetti, dei fiori,
della vita delle piccole cose. Diventeresti pazzo. Abbiamo fatto una
corsa nell'interno; che bellezza ubriacante, inverosimile! Ti mando
due farfalle che trovai accoppiate sopra un'orchidea spaventosa. Ti
mando l'orchidea. Ricordami. Ti abbraccio attraverso lo spessore
della terra che ci divide" ».
...Mi saluta un mio pallido fratello
navigatore in quelle parti calde
d'India, mi parla delle mie raccolte,
ricorda la mia grande tenerezza
per le cose che vivono, rimpiange
di non avermi seco nelle valli favolose
(...)
versi 5-10
L’orchidea è raggrinzita e poco
riconoscibile, Gozzano la descrive così:
Nell'abbozzo: « Sollevo lentamente il coperchio di paglia
tessuta; accanto all'orchidea disseccata come uno gnomo mummificato,
stanno le due farfalle meravigliose con le ali enormi rigide, d'un
verde nero, raccolte quali le compose il mio amico navigatore
nell'arcipelago degli antipodi (...) ».
Segue una lunga descrizione, dove
Gozzano sottolinea la grandezza delle ali e una vaga somiglianza con
i nostri papilionidi: macaone e podalirio, farfalle molto belle e
molto comuni anche qui da noi in Italia (comuni prima dei diserbanti
e dell’asfalto, si intende). La bellezza della farfalla orientale è
definita da Gozzano con l’aggettivo “barbarica”, in contrasto
con le nostre farfalle, di una bellezza meno invadente.
In definitiva, è forse la meno
riuscita delle nove “epistole poetiche” dedicate da Gozzano alle
farfalle.
(pagine 274-278 dell'edizione BUR a cura di Barberi Squarotti)