L'ape che fuma pepe
lo stipa nella pipa.
(Toti Scialoja, Versi del senso perso)
(Toti Scialoja, Versi del senso perso)
Una volta, quando ancora andavo a scuola, ho fatto leggere un nonsense
a un compagno di classe, uno di quelli di cui mi fidavo. Avevo da
poco scoperto i limericks e mi piacevano molto, così glielo avevo
fatto leggere.
- Ma che cosa significa?
- Niente, è un nonsense, cosa vuoi che
significhi? Lo dice la parola stessa, "non-sense", un
nonsenso.
Ho ripetuto l'esperimento una sola volta, in seguito, molti anni dopo: sempre con lo stesso risultato e la stessa domanda.
Ho ripetuto l'esperimento una sola volta, in seguito, molti anni dopo: sempre con lo stesso risultato e la stessa domanda.
- Sì, ma cosa significa?
- Non significa niente, è un nonsense...
Una volta, con una mia carissima amica
con cui andavo molto d'accordo (avrei voluto sposarla, per dire le
cose come stanno) mi capitò di citare un gioco di parole di Marcello
Marchesi, questo: «Anche un cretino può scrivere un saggio,
viceversa non è possibile.» Se la prese molto, disse che le avevo
dato della cretina, lei aveva scritto un saggio ma io non lo sapevo,
né avrei mai accostato il suo nome a quella parola; mi tenne il
broncio per un'oretta, poi le cose si aggiustarono ma insomma.
Da allora, evito accuratamente di
parlare di limericks e di nonsense con chiunque.
col punto e virgola faccio una zappa;
coltivo apostrofi, levo maiuscole,
poi le ripianto ma solo le A;
con le minuscole raccolgo cavoli,
con i tre punti mi fermo qua;
e poi riparto, son uomo colto,
qui vango e semino, farò raccolto.
Ma le parole, si sa, nascon da sole
e vanno e vengono come Dio vuole
come le erbacce lambite dal sole
belle e robuste e ben rigogliose:
ne vengon tante, qui, quando piove.
Costano poco versi e parole
in questa vigna baciata dal sole.
(e, intanto, scappa via una
lucertola...)
(le tre immagini, trovate in rete, sono purtroppo senza indicazioni; la fotografia ha una data, è degli anni '20)