domenica 25 agosto 2019

La prigione silvestre di Ariel

Ho trovato per caso una riduzione in chiave cinematografica, della durata di soli dodici minuti, di The tempest di William Shakespeare. L'autore è Percy Stow e l'opera risale al 1908. Riporto qui il link  a una delle prime scene del lavoro di Stow, quella in cui Ariel viene liberato dalla sua prigione silvestre da Prospero.

In realtà nell'opera shakespeariana tale momento non è compreso nell'azione scenica in quanto mero antefatto richiamato da Prospero in una battuta di dialogo.

Maud Tindal Atkinson, Ariel
Nell'atto I della Tempesta, Prospero chiama Ariel, lo spirito dell’aria al suo servizio. Lo spiritello dice al suo padrone che ha svolto a puntino i compiti assegnati: ha suscitato nell’equipaggio l’illusione della tempesta e del naufragio,ha ancorato la nave in una baia nascosta con la ciurma addormentata sotto coperta, ha lasciato Ferdinando da solo e in preda all’angoscia di essere l’unico sopravvissuto e ha sparpagliato tutti gli altri in piccoli gruppi in zone dell’isola tra loro distanti.
C’è di che essere premiati per i servizi resi e infatti Ariel chiede a Prospero la libertà

Prospero risponde ad Ariel che avrà la libertà a tempo debito e poi lo accusa di ingratitudine.

Prospero:  Ma tu, i tormenti da cui ti ho liberato, te li scordi?
Ariel: Io no.
Prospero:  Tu sì, gramigna grama e bugiardo. E te la sei scordata la brutta strega Sicorace, incurvata dagli anni e dalla protervia come un cerchio di botte? (…)
Quella stregaccia balugia fu scaricata, incinta, da certi marinai e abbandonata qui. Tu, che ora ti vanti di servir me, servivi lei, allora. Ma essendo tu uno spiritello troppo etereo e delicato per eseguir gli incantesimi terragni e orrendi che ti imponeva lei, ti ribellasti (…) e quella, nel suo furore implacabile, e con l’aiuto dei suoi più potenti ministri, ti serrò nello spacco fatto in un pino: dove, così strizzato, rimanesti in quel tormento una dozzina d’anni. 

Dinanzi alla minaccia di finire di nuovo conficcato nel tronco del pino per altri dodici anni, Ariel  , dopo aver chiesto perdono, continuerà a rendersi utile al suo padrone, generando illusioni nei naufraghi e inducendoli, a seconda dei casi e delle necessità,  all'azione o all'inazione.

2 commenti:

  1. Bellissima la scena di Ariel liberato dal tronco di pino (ma nel link, almeno a me, è tagliata). Mi sono andata a vedere The Tempest in dodici minuti: Ariel mi sembra il personaggio venuto meglio; ma anche Ferdinando che esce dai flutti con tanto di mantello e cappello piumato non è male :-)
    La Tempesta era la mia preferita fra le opere di Shakespeare. Mi è venuta voglia di rileggerla. A teatro l'ho vista una sola volta, allestita da un gruppo di teatro studentesco. Avevano fatto Ariel vestito di nero e molto mortifero, non so perché.

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  2. Hai mai visto l'Ariel di Peter Greenaway in Prospero's Books? E' molto diverso da quello funereo della rappresentazione che hai visto tu. C'è un Ariel candido e leggero ( interpretato da Giulia Lazzarini ) anche nella tempesta messa in scena da Strehler. Ti lascio qui il link. https://www.youtube.com/watch?v=l0ZwVIC2Z7I
    :-)

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