venerdì 17 agosto 2018

Onisco


Un'altra vecchia conoscenza: l'onisco lo abbiamo incrociato tutti, magari sollevando un sasso o un vaso nell'orto. E' un crostaceo, non è un insetto: quindi parente di granchi gamberi e aragoste, uno dei pochissimi crostacei che non vivono in acqua. Ha bisogno di umidità, ed è per questo che si nasconde sotto i vasi e sotto i sassi. Lo si trova anche in casa, ed è del tutto innocuo. (Lo si trova "nelle case vere", come dice Tommaso Landolfi: molti di noi nascono e crescono in mezzo alla plastica e al cemento, purtroppo, e credono che sia quello il nostro ambiente naturale - ma così non è).






E sicché lui era lì, intontito e quasi di nuovo appisolato, quando una minuscola ombra attraversò il suo campo visivo, che vien poi a dire il pavimento. Guardò meglio.
Onisco, lo chiamano i naturalisti, ascrivendolo appunto agli Oniscidi; porcellino di terra (o familiarmente di Sant’Antonio) è detto in qualche provincia; e si tratta insomma di quel minuto animaletto che tutti conoscono, nostro inevitabile compagno almeno nelle vecchie case. Tacendo della sua graziosa forma ellittica, della sua camminatura assidua e di altro, la sua principale particolarità consiste in tal buffo effetto che tutti i bimbi di casa (delle case vere, di provincia) altamente apprezzano. Se cioè, al solo scopo di non calpestarlo, lo si spinga via dal mezzo della stanza colla punta del piede (e con tutta la delicatezza possibile) lo si vede, non senza sorprese, schizzare a parecchi metri di distanza. Non senza sorpresa e con positiva perplessità: tanto poco, o per meglio dire tanto eccessivamente, risponde il moto all'impulso. Ma il vero motivo è che esso, animaletto, tocco appena, si appallottola; e dunque, in forma di sferetta o anzi di pallettone da caccia, deve finire assai più lontano del previsto.
Era uno di tali porcellini, quello che stava attraversando il piancito; ma si percepiva qualcosa di irregolare o singolare nel suo comportamento. In genere essi vanno pei fatti loro, tra il fremito dei numerosi zampini e alla prima occasione si buttano lungo il filo della parete, sempre ostentando una gran sicurezza di orientamento; questo qui, al contrario, sembrava incerto della propria direzione; ogni po' s'impuntava, tentava l'aria colle brevi antenne, per poi seguire via apparentemente capricciosa: e talora perfino tornava sui propri passi. (...)


Tommaso Landolfi, Porcellino di terra, dal Corriere della Sera 6.11.1976, pagina 275 di "Le più belle pagine di Tommaso Landolfi, a cura di Italo Calvino", ed. Rizzoli 1982








(la vignetta viene dalla Settimana Enigmistica, l'immagine è di Wikipedia.it )

4 commenti:

  1. Onisco che bel nome. Non sapevo si chiamassero così.

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  2. in verità sotto i mattoni in giardino si trova di tutto...
    :-)
    bisognerebbe fare l'inventario

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  3. Che dire: mi trovo spesso confrontata ai limiti del mio interesse per la biodiversità... :-)

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    1. spostando i bidoni dell'acqua trovo sempre chiocciole e lumache varie (le chiocciole sono della varietà commestibile, ma non ci ho mai provato), dei vermi che sembrano lombrichi ma sono più scuri e più magri, dei coleotterini misteriosi... però proprio stamattina vuotando la scatola di cartone dove tengo il cibo delle gatte ho disturbato degli onischi

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