venerdì 19 maggio 2023

Del sentirsi soli

 

il castello di Isabella Morra a Valsinni (qui )



" Confessò di amare profondamente Isabella, o almeno la sua leggenda. E come Isabella prima di lui, Rosario era una sorta di prigioniero di questo castello.

Ci spiegò che Isabella di Morra fu la prima femminista italiana, una delle scrittrici più famose di tutti i tempi e una poetessa e studiosa del XV secolo, il cui padre le aveva insegnato a leggere Dante e Plutarco all'età di sei anni. Purtroppo, però, aveva un branco di fratelli ignoranti e orribili (...).

Quando suo padre fu esiliato a Parigi dai sovrani aragonesi della Basilicata, Isabella rimase triste e sola nella sua bella prigione, in quella campagna lussureggiante e, nelle giornate più limpide, contemplava il mar Ionio. (...) Rosario recitò a memoria la descrizione di Isabella.


D’un alto monte onde si scorge il mare
miro sovente io, tua figlia Isabella,
s’alcun legno spalmato in quello appare,
che di te, padre, a me doni novella.

Ma la mia adversa e dispietata stella
non vuol ch’alcun conforto possa entrare
nel tristo cor, ma, di pietà rubella,
la calda speme in pianto fa mutare.

Ch’io non veggo nel mar remo né vela
(così deserto è lo infelice lito)
che l’onde fenda o che la gonfi il vento.

Contra Fortuna alor spargo querela
ed ho in odio il denigrato sito,
come sola cagion del mio tormento. " *


*( Isabella Morra, D’un alto monte onde si scorge il mare )


Il passo che ho riportato è tratto da " Mistero a Matera" un romanzo di Helene Stapinski, una scrittrice americana tornata a più riprese in Lucania per chiarire un mistero che riguarda una sua antenata lucana  emigrata in USA. Il lavoro di ricognizione consente a Helene di percorrere luoghi appartati della Lucania e di imbattersi in storie e racconti suggestivi, come quello che riguarda Isabella Morra, la poetessa lucana che, innamorata di un barone spagnolo locale, riuscì a intrattenere con quest'ultimo una relazione, anche se solo epistolare. I fratelli di Isabella, non ammettendo tale rapporto, pugnalarono la sorella e ne scagliarono il corpo oltre le mura del castello. L'autrice del romanzo, fa dire a Rosario, la guida del castello, che " nelle giornate più ventose, il fantasma di Isabella (...) andava in giro per il castello. Giacché era un fantasma, era finalmente libera di vagare dove voleva, dalla montagna fino al mare. Ma, la maggior parte dei giorni, la sentiva qui, all'interno delle mura".

Ho trascritto qualcosa di " Mistero a Matera" ( lo sto leggendo in questi giorni ) perché nella storia di Isabella e nei suoi versi è possibile ritrovare il senso di costrizione e di solitudine di cui, magari in altre forme e in altra misura, siamo succubi un po' tutti.

2 commenti:

  1. Devo dire che spesso, quando passo dal tuo blog, scopro sempre qualcosa di nuovo. Non conoscevo Isabella Morra e la sua storia ma chissà quante altre storie sono rimaste sconosciute nel tempo.

    In tutti i casi una bella lettura e grazie.
    Un salutone e alla prossima

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  2. Sono di origine lucana e quindi di Isabella Morra e della sua storia ho sentito son da piccola:-) Grazie per l’apprezzanento e buona giornata 😊

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