dipinto di Paul Klee |
La centralità data dall'autore al protagonista e al suo sentire sembrerebbe far retrocedere in secondo piano la trama e il motivo distopico. In realtà, la riduzione dello spazio vitale, delle risorse essenziali, della stessa indipendenza dei singoli individui - nel mondo descritto da Christoph Ransmayr - non può che determinare un unico spazio delle possibilità, di libertà, quello del pensiero, della memoria. Sembra che la vera consistenza del mondo futuro quasi senza terra e materia - prospettato dall'autore - risieda solo nell'intimo sentire individuale e nel racconto che, di questo, il singolo individuo può fare a se stesso, e forse solo a se stesso. A rappresentare la smaterializzazione e l'aleatorietà del mondo esterno, una figura femminile dalle ossa fragilissime, "di vetro" che assumerà invece peso e forza esponenziali nel pensiero del protagonista.
Qui la trama
La chiara e tenebrosa visione di un futuro distopico dell'ambiente viaggia a braccetto con un'altra distopia, dalle sembianze apocalittiche, che riguarda l'umanità intera. Non si tratta di un romanzo di fantascienza, ma di una lettura lucida della nostra realtà.
RispondiEliminaUn saluto.
Sì, ormai penso che si sia tutti coscienti di vivere nelle distopie delineate nel secolo scorso che sollevavano non solo o non tanto questioni di tipo ambientale quanto di tipo culturale. Il bipensiero orwelliano è riconoscibile nella nostra realtà...
RispondiEliminaGrazie per il commento e buona giornata! ( nonostante tutto :)
È bello questo post perché ci ricorda fra le altre quanto possa essere creativa la nostra vita all'interno di una realtà a volte anche difficile e drammatica (come quella che stiamo vivendo oggi come oggi). In una società orwelliana è importante mantenere il nostro pensiero e il nostro agire il più possibile libero da qualsiasi cosa o pensiero limitante.
RispondiEliminaResilienza, mi verrebbe da dire...ma pronti a cogliere al balzo l'opportunità della libertà. perché quella arriverà...perché "I tiranni, i macellai, anche i più potenti alla fine crollano sempre. Fattene una ragione" diceva, più o meno, Gandhi nel secolo scorso.
Un salutone e alla prossima
Voglio sperare anche io in un futuro migliore e vorrei avere la determinazione e la forza per porne le premesse nel mio piccolo...
RispondiEliminaGrazie e buona giornata!