mercoledì 16 ottobre 2019

Zemirka


(Manet, 1876)

Liza: - (...) mamma, sentite, suonano le dodici, per voi è ora di prendere la medicina.
- E' venuto il dottore - annunciò una cameriera comparendo sulla soglia.
La vecchia si sollevò e si mise a chiamare il cagnolino: « Zemirka, Zemirka, vieni almeno tu con me». L'orribile vecchio piccolo cagnuzzo che era Zemirka non obbediva, e si ficcò sotto il divano dov'era seduta Liza.
- Non vuoi? Allora anch'io non ti voglio. Addio, padre mio, non so il vostro nome e patronimico, - disse rivolgendosi a me.
- Anton Lavrentevic...
- Be', fa lo stesso, mi entra in un orecchio e mi esce dall'altro. (...)

(I demoni, Dostoevskij, traduzione Alfredo Polledro, pagina 116 edizione Einaudi 1976)



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