« ... Milano è una delle poche città del mondo ad avere una così affascinante struttura di strade e viali a griglia. E' difficile pensare al perché ci sia stato bisogno di saltare fuori dal sistema organico con i grattacieli (le immagini mostrano le torri di Porta Nuova, poco distanti). Non sono contrario alla verticalità, anzi, amo i grattacieli. La Torre Velasca e il Pirelli ne sono esempi bellissimi, ma bisogna che i grattacieli vengano inseriti in un contesto e che siano in dialogo con l'esistente. Invece questi grattacieli sono stati progettati andando contro il DNA della città, e il risultato è un caos. E non parlo della qualità individuale degli edifici: anche il "bosco verticale" (aggiunge rivolgendosi a Stefano Boeri, seduto in platea) sarebbe più armonico se fosse in un contesto meno caotico di questo.»
L'architetto svizzero Jacques Herzog a
Milano, Fondazione Feltrinelli, da Repubblica 25 maggio 2018
« Spero che nel suo progetto ci sia
quello di aumentare gli alberi, - dice ancora Jacques Herzog al
sindaco Sala; - in molti posti si potrebbero addirittura raddoppiare.
E' una proposta popolare che di solito porta voti (...) »
Sul fatto che piantare alberi in città
porti voti, mi permetto di avere molti dubbi (temo che sia vero il
contrario: è una vita che sento dire che gli alberi sporcano
l'automobile, cascano con la neve e il vento, e al loro posto si può
fare un parcheggio...). Per il resto, sono completamente d'accordo.
Aggiungerei ancora che per secoli l'Italia è stata di modello alle
altre nazioni, oggi invece andiamo a rimorchio di Chicago, di New
York, perfino di Dubai e di Singapore. Ma Milano non è il Dubai, non
è New York (New York si affaccia sull'oceano, venendo dal mare i
grattacieli fanno un effetto che non è replicabile nella pianura
padana), come sarebbe bello avere una città a misura d'uomo. Invece,
ecco i grattacieli: chissà che fine avranno fatto i residenti nella
zona di Porta Nuova, che avrebbero voluto un parco e invece si
ritrovano davanti a casa un grattacielo che gli porta via la luce del
sole. Se ne parlava prima che si costruissero i grattacieli, poi
basta. Si parla solo del valore commerciale della zona, si magnifica
il "bosco verticale" (che costa una fortuna in
manutenzione), si esalta la "nuova skyline di Milano", si
progettano cose simili a Mantova, ci sarà un grattacielo anche a
Cantù, e immagino che si lavori ancora sottotraccia al progetto per
la megatorre di Pierre Cardin a Venezia. Io continuo a pensare che i boschi
siano più belli al loro posto, per terra; rifletto sui parchi
costruiti a Milano dopo il 1945, sulle rovine dei bombardamenti. Dopo
il 1945 Milano ebbe dei parchi nuovi, il Parco delle Basiliche e il
Monte Stella, nati dalle rovine dei bombardamenti e dal loro
sgombero. Gli architetti e gli amministratori del Nuovo Millennio ci
costruirebbero dei grattacieli, almeno tre e tutti sghembi o storti.
E, mi raccomando, che siano più alti della Madonnina del Duomo:
basta con i tabù e con i pregiudizi, come dicono loro mettendo a
tacere con un ghigno chi non è d'accordo.
Un saluto e un abbraccio alle persone
che abitavano o abitano ancora a Porta Nuova, e che si sono opposte
senza successo alla "nuova skyline". Sappiano che ormai è
così dappertutto, anche nei più piccoli comuni. Non consola, lo so,
e non è affatto vero che "mal comune mezzo gaudio". Non in
questi casi, di certo (chissà cosa ci diranno, i nostri
pronipoti...).
(nelle immagini, un mio montaggio di Mosca, Dubai, Chicago e Milano; ma potrebbero essere Londra, Astana, Seattle, Hong Kong, magari anche Venezia tra qualche anno, se il progetto Cardin va in porto)
(nelle immagini, un mio montaggio di Mosca, Dubai, Chicago e Milano; ma potrebbero essere Londra, Astana, Seattle, Hong Kong, magari anche Venezia tra qualche anno, se il progetto Cardin va in porto)