giovedì 27 ottobre 2016

Cocorita


Entrò in un bar - una casa verde, una specie di castelletto con i merli - all'angolo di via Meliàn con via Olazabàl. Dietro il banco c'era un individuo malaticcio e molto sporco. (...) Gauna ordinò una grappa. Dopo il terzo bicchiere sentì una voce gutturale, stridula e, secondo quanto gli sembrò, diabolica, che ripeteva: "La fortuna". Si voltò a destra e vide avanzare verso di lui, sull'orlo del banco, una cocorita. Più indietro, più in basso, rigidamente allungato su una piccola sedia, quasi sdraiato per terra, un uomo riposava, con la faccia rivolta al soffitto; accanto all'uomo, appoggiata alla spalliera di una sedia identica, c'era una cassetta che aveva nel mezzo, a modo di piede, un lungo palo. La cocorita insisteva: "la fortuna, la fortuna"; continuava ad avanzare e ormai era vicinissima. Gauna voleva pagare e andarsene, ma il barista era scomparso da una porta aperta sulla penombra del retrobottega. L'animale agitò le ali, aprì il becco, rizzò le sue piume verdi e, subito, recuperò la sua liscezza; poi fece un altro passo verso Gauna. Questi si rivolse all'uomo coricato sulla sedia.
- Signore, - gli disse - il suo pappagallino vuole qualcosa.
L'altro, immobile, rispose:
- Vuole indovinare la sua fortuna.

- A quanto ammonterà, in contanti? - domandò Gauna.
- Poco, - rispose l'uomo - perché è lei, venti centesimi.
Inalberando la cassetta, si alzò con durezza e agilità. Gauna vide che aveva una gamba di legno.
- Lei è pazzo - replicò, osservando con disgusto che il pappagallino si preparava, con apprezzativi movimenti della testa, ad arrampicarsi sulla sua mano.
L'uomo ribassò con prontezza:
- Dieci centesimi.
Afferrò la cocorita e la mise davanti alla cassetta. L'animale tirò fuori un foglio verde. L'uomo lo prese e lo consegnò a Gauna. Questi lesse:
«Gli dèi, quel che lei vuole e che domanda,
io, pappagallo informato, l'avverto,
ahimè! concederanno. E, nel frattempo,
non si perda il banchetto della vita.»
Gauna commentò:
- Sospettavo che fosse un uccello bilioso. Non vuole che io sia fortunato.
- Non le permetto di dire questo - replicò l'uomo, infuriandosi e guardando in faccia Gauna - Noi due vogliamo sempre la fortuna del cliente. Su, mi faccia vedere il foglietto. Ha visto, non sa neanche leggere: qui dice in lettere di stampa che lei otterrà quel che cerca e quel che chiede. Non so cosa vuole di più, per questa modica somma.
- Va bene - rispose Gauna quasi convinto - ma nel foglietto si dichiara un pappagallo mentre invece è una cocorita.
- E' un pappagallo rimpicciolito - rispose l'uomo.
Gauna gli diede una moneta, pagò la grappa e uscì dal locale. (...)
(Adolfo Bioy Casares, Il sogno degli eroi, pagg.89-90 edizione Bompiani 1968; traduzione di Livio Bacchi Wilcock)


                                (l'attrice qui sopra è Anne Francis, protagonista di "Il pianeta proibito") 

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