Ho uno strano ricordo di mia nonna. Dovevo avere circa quattro anni, forse anche meno. (...) abbiamo mangiato nella veranda, seduti a tavola uno di fronte all'altro. Non ricordo che cosa stessimo mangiando, ma ricordo noi due seduti a un tavolo dipinto di rosso, e il quadrato scintillante di sole che entrava dal vetro e colpiva il tavolo e me. E mi ricordo mia nonna che mi chiedeva perchè non mi spostavo più in là, così non mi prendevo un'insolazione. E l'ho fatto (...). Non so quanto tempo è passato (...) quando all'improvviso un pannello di vetro è uscito dalle guide e si è schiantato sul tavolo e sulla panca, proprio dove prima ero seduto io. (...). Ho sempre voluto chiederglielo. Se lo ricordava anche lei? Era successo davvero? Si era presa uno spavento micidiale, oppure, come me bambino, credeva che l'amore portasse naturalmente alla chiaroveggenza? Però non gliene ho mai parlato. Forse temevo che parlandone, trasformando il ricordo in parole, potesse svanire o decomporsi come certi fragili e preziosi oggetti antichi che si sbriciolano appena tornano alla luce.
da "Un giorno questo dolore ti sarà utile" di Peter Cameron
fotogramma di "Roma" di F. Fellini (clicca qui ) |
qui e qui uno scritto di Giuliano sulla sequenza di "Roma" di F. Fellini, relativa al ritrovamento di una antica abitazione romana ipogea
Questo passaggio mi ha colpito molto, perché anche a me successe qualcosa di simile. Dico simile perché a un anno caddi all'indietro e sfondai il vetro della porta-finestra atterrando sul balcone. Mia madre quasi svenne dalla paura: tutt'attorno a me c'erano pezzi di vetro lunghi come pugnali, ma non mi ero fatta neanche un graffio...
RispondiEliminaC'è un film orientale che ho visto recentemente che ha un bel titolo, " Il gioco del caso e del destino".. Si rimane sempre un colpiti nel vedere come piccoli scarti possano decidere del destino individuale! Grazie per il commento e buona serata, Cristina!
RispondiEliminaGiacinta
Che storie...come quella di Cristina M. Cavaliere e come il post che ho letto. Conoscevo P. Cameron in gran parte dagli articoli di giornali che avevo letto sul libro citato che è molto interessante.
RispondiEliminaUn salutone carissima leggendo il piacevole post
in un estate torrida - equatoriale
Ho riportato il passo di Cameron perché la parte finale mi ha fatto pensare a una bellissima sequenza di un noto film di Fellini, quella a cui riconduce uno dei link. Buona estate!😊
RispondiEliminaCiao sono ex accadebis. Ho riaperto un blog e vediamo come va.
RispondiEliminaUn salutone
Benissimo! Vengo subito a trovarti☺️.
RispondiElimina