domenica 12 giugno 2022

Gratitudine

                          da "L'uomo che scriveva lettere" di Isaac Bashevis Singer


All'improvviso Herman sentì uno squittio. Il topo era uscito furtivamente nell'oscurità e si guardava attorno con cautela, come per il timore di un gatto in agguato nelle vicinanze. Herman trattenne il respiro. "Non aver paura, creatura santa, nessuno ti farà del male." La osservò avvicinarsi al piattino dell'acqua e berne un sorso, poi un secondo e un terzo e infine mettersi a rosicchiare pian piano il formaggio.

"Come potrebbe esistere una meraviglia più grande?" pensò Herman. "Ecco un topo, figlio di topi, nipote di topi, frutto di milioni, di miliardi di topi che sono vissuti, hanno sofferto, si sono riprodotti, e che adesso sono scomparsi per sempre, ma hanno lasciato un erede, l'ultimo, sembra, della sua stirpe. Eccolo lì che mangia. Che cosa penserà tutto il giorno nel suo buco? A qualcosa deve pur pensare. Ha una mente, un sistema nervoso; fa parte della creazione di Dio alla stessa stregua dei pianeti, delle stelle, delle lontane galassie."

Il topo alzò improvvisamente la testa e lo fissò con uno sguardo umano, pieno d'amore e di gratitudine. Herman immaginò che lo stesse ringraziando.





Il topolino che saluta è un disegnino di Giuliano

2 commenti:

  1. Certo, bisogna fare attenzione ai topi ma molto carino questo scritto di un autore che non conosco (prendo nota). Toglie un po' di quella brutta nomea che hanno i topi.
    Bella anche la vignetta che hai postato di Giuliano
    Un salutone
    ex blogger accadebis

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  2. In realtà è una topina e si chiama Hulda. Il protagonista del racconto è un uomo colto, umile e generoso. Singer è un autore meraviglioso! Ti consiglio caldamente di leggere i suoi racconti pubblicati in tante diverse edizioni. Attenzione a non confonderlo con altri Singer ( è una famiglia di scrittori ! ). Grazie per il commento e l'apprezzamento del mamozzo di Giuliano ( definiva in questo modo i suoi disegnini ). Un caro saluto:-)
    Giacinta

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