dipinto di Filippo Palizzi |
E tu anche, Sicilia, isola mia, ti davi il rosso alle labbra, tornavi a civettare con la vita di nuovo. Sotto il sole che non s’è mai accorto di niente, non sa d’invasioni, grandini, mafie, alleva solo imparzialmente vespe su questa cesta di fichi e mosche su quell’ucciso, sotto un ulivo sciancato.
da "Argo il cieco" di Gesualdo Bufalino
Eh.
RispondiEliminaUn po' siciliano come mood :-)
Meridionale.. come me! Sto leggendo Bufalino: dopo "Diceria dell'untore", "Argo il cieco". Dinanzi a epifanie come quella del passo che ho riportato non c'è molto da dire; non resta che assentire intimamente. La guerra a cui si allude è il Secondo conflitto mondiale. "Argo il cieco è ambientato nell'estate del '51.
RispondiEliminaGrazie, Elena, per esserti fermata un po' qui :) Un caro saluto!
Ho intenzione di leggere il Bufalino di "Diceria dell'untore", ho voglia di scoprire questo autore. Bellissima la citazione.
RispondiEliminaTi sorprenderà piacevolmente per la scrittura e per il tono intimo, complice. :)
RispondiEliminaIn poche parole Bufalino ci fa capire cosa era la sua Sicilia e cosa è stata nel tempo ma ancora oggi. Abito al nord ma la mia famiglia era siciliana ed ho sempre dei bei ricordi di vacanze ad Aci Trezza e altre zone della Sicilia Orientale...certo, tempo fa quando ero bambino e ormai è una Sicilia che non esiste quasi più.
RispondiEliminaL'unico problema che ho da qualche anno a questa parte è che soffro molto il caldo ed ho pensato più volte di tornare in Sicilia, ma in tardo autunno o in inverno.
Un salutone e un abbraccio dall'ex blogger Accadebis
Sono pochissimi ormai i luoghi che conservano il loro sapore autentico. Proprio ieri ho visto una vecchia trasmissione RAI. C'era Pasolini che inquadrava la forma antica e perfetta di Ortona, poi allargava il campo e faceva notare come i condomini moderni, sorti a ridosso del nucleo originario, compromettessero l'assetto della civitas. La modernità, la globalizzazione hanno risposto alle esigenze della società in espansione dei consumi ma hanno appiattito tutto. Non dico niente che già non si sappia ma è utile ricordarlo.
RispondiEliminaGrazie e un caro saluto.
Giacinta
Non ho mai letto nulla di Bufalino, ma sto rileggendo "Il Gattopardo" proprio in questi giorni, e mi proclamo definitivamente e perdutamente innamorata della Sicilia (che non ho mai visto!).
RispondiEliminaSì, le atmosfere sono simili anche se in Lampedusa tutto è molto più narrativo e tutti i personaggi e le situazioni concorrono alla definizione dell'ambiente storico e culturale. In Bufalino prevale il punto di vista del narratore che è anche il protagonista. Grazie! Un caro saluto. Giacinta
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