sabato 3 luglio 2021

Sławomir Mrożek, "Il cigno"

 

Nel parco c'era un lago, dove nuotava uno splendido cigno. Un giorno dei giovinastri lo rubarono.

La Direzione dei giardini pubblici decise di comperare un altro cigno. E per evitargli la sorte del primo, ingaggiò un apposito guardiano.

Era un vecchietto che da anni viveva solo. Le sere si facevano già fredde quando egli iniziò il suo lavoro al parco. Nessuno ormai ci veniva piú a passeggiare. Egli faceva di continuo il giro del lago. Osservava attentamente il cigno, e ogni tanto sbirciava le stelle. Il gran freddo lo tormentava.

Una sera pensò che il miglior rimedio per riscaldarsi era di andare all'osteria lí vicino. Stava già avviandosi, quando si ricordò del cigno: durante la sua assenza qualcuno avrebbe potuto rubarlo e il vecchietto avrebbe perso la sua unica fonte di guadagno. Abbandonò dunque l'idea dell'osteria.

Ma il freddo diventava sempre piú insidioso e lo faceva soffrire ancor piú della solitudine. Decise perciò di andare all'osteria portandosi dietro il cigno.

« Se mai venisse qualcuno nel parco a prendere una boccata d'aria, - pensava, - non s'accorgerà dell'assenza del cigno. La notte è buia, non c'è luna. Prima che si accorgano della nostra assenza, saremo tornati ». E portò il cigno con sé.

Nell'osteria c'era un bel calduccio, l'aria era piena degli aromi della cucina. Il vecchietto offrí al cigno la sedia dirimpetto alla sua e ordinò un pranzo modesto, accompagnato da un bicchiere di vodka per riscaldarsi. Tutto contento, stava mangiando con appetito, quando s'accorse che il cigno lo osservava un po' seccato. S'impietosí e ordinò per la povera bestia un panino inzuppato nella birra scura, calda e zuccherata. Il cigno si rasserenò e quando entrambi ebbero mangiato e bevuto, se ne tornarono tutti
soddisfatti ai loro posti nel parco.

La sera dopo faceva ancora piú freddo. La luce delle stelle era particolarmente chiara e le rendeva simili a pugnali cocenti conficcati nel solitario cuore del vecchietto. Ma lui non voleva tornare all'osteria. Il cigno nuotava nel mezzo del lago, muovendo dolcemente la sua mole bianca sulla superficie dell'acqua. Il vecchietto lo osservava commosso, pensando ai brividi che doveva dargli il contatto dell'acqua in una notte come quella. « Povero cigno, la vita è proprio crudele con te! Certamente preferiresti passare la serata in un locale riscaldato, facendo magari uno spuntino... » Senza attendere oltre chiamò il cigno, lo prese sotto braccio e se ne andarono all'osteria.

Venne un'altra sera e di nuovo il vecchietto si struggeva di malinconia. Questa volta, però, decise fermamente di non tornare piú all'osteria. Il giorno precedente, difatti, al loro ritorno nel parco, il cigno ballava e cantava come impazzito... Seduto sulla riva, nel parco vuoto e gelato, il vecchietto osservava il cielo, quando sentí qualcuno tirarlo gentilmente per i pantaloni. Era il cigno. Tornarono all'osteria.

Un mese dopo sia il vecchietto che il cigno furono cacciati dai loro impieghi. In pieno giorno il cigno barcollava sul lago, completamente ubriaco, e le madri che venivano lí per riposarsi e per far vedere lo splendido uccello ai loro bambini, protestarono indignate. Per via dei bambini, dissero.

Il lavoro, anche il piú modesto, esige una moralità irreprensibile.


In "L'elefante" di Sławomir Mrożek , ed. Einaudi

Traduzione di Riccardo Landau




6 commenti:

  1. Molto bello questo racconto, con un grande significato di fondo sul lavoro, la dignità di ogni essere e su altri significati della condizione umana. Non conoscevo l'autore, ma questo è un a delle belle cose del tuo blog (di cui prendo nota per l'autore).

    Un salutone e buon fine settimana

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  2. Sławomir Mrożek, polacco, è conosciuto più come drammaturgo che come narratore. Anche a me era comunque ignoto prima che me parlasse Giuliano..
    Un caro saluto e grazie!

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  3. Io però sono solidale col guardiano e col cigno. Ho il sospetto di non essere adatta al lavoro...

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  4. Siamo in due, allora:-) ( freedom )

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  5. Ah, bello! Mi piace molto questo tipo di umorismo stralunato, così vicino comunque alla terra. Grazie Giacinta, con l'augurio di una meravigliosa giornata,
    Subhaga

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  6. Grazie a te per l'attenzione!
    Buona giornata:-)

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