giovedì 4 marzo 2021

Raccontino spinto




Mi è sempre piaciuto leggere; trovo che, priva dei libri, se ne andrebbe la parte di me che mi piace di più. Ho bisogno dei libri e quindi degli scrittori, così, quando di tanto in tanto Giuliano mi inviava  racconti e rime di sua mano, ricevevo un doppio regalo, quello di leggere testi raffinatissimi e quello di poterli commentare con l'autore. Ne parlavamo nelle mail che ci scambiavamo. 

I racconti di Giuliano sono brevi, leggeri, pieni grazia. La sua scrittura ha molto a che fare con la musica, ne ha la misura, il ritmo, le variazioni, la vivacità. Alcune sue composizioni hanno l'aria di essere frammenti, hanno qualcosa di non compiuto, indefinito e anche questo forse ha a che fare con la musica e il suo carattere. 

Riporto qui un delizioso e breve racconto; di seguito, il modo in cui lo commentò Giuliano


RACCONTINO SPINTO


Lei  si presentò a casa sua con un ingombrante vaso di terracotta, in forma di un grosso gatto dall’aspetto pacioso, qualcosa di vagamente cinese.

- Tieni, - gli disse, - è per te. Se me lo tratti bene, lunedì faremo l’amore insieme.

Lui rimase perplesso, la ragazza era molto carina, ma cosa c’entrava questo gatto?

Lei uscì subito, vantando chissà quali impegni ( “Sono di corsa, mi aspettano”, aveva detto ). Sempre più perplesso, con l’enorme vaso in mano, chiuse a fatica la porta di casa e si rigirò verso il corridoio.

- E adesso dove lo metto?

E, nel mentre passava in rassegna tavoli e comodini, il vaso - com’è logico e naturale - cadde e si ruppe in mille , e fors’anche tremila, pezzi: della qual cosa subito si disperò. Poi ci si rassegnò, e andò a prendere una scopa.

- Si è rotto... - le disse quando lei tornò.

- Non fa niente, - rispose lei levandosi la sciarpa e il berretto di lana; gli si avvicinò e gli diede un grande e caldo abbraccio, e lui trovò logico e naturale rispondere al bacio di lei con un altro bacio.





"... è uno di quei racconti che sono arrivati da soli, non c'è proprio nulla di autobiografico. Mi piace molto, ancora oggi, questo scrivere per frammenti; ci sono dei frammenti che è un peccato completare. Anche la nostra vita è fatta così, basta pensarci un attimo e si scopre che è fatta più di frammenti che di storie complete. Una conversazione al volo, un sorriso, un'arrabbiatura. Qualche anno fa mi ero trovato di fronte, sul treno, una ragazza molto bella e molto giovane, che si era fatta un segno con la biro proprio sul mento. Che faccio, glielo dico? Magari mi risponde male... e invece no, mi ha ringraziato molto, abbiamo anche fatto una chiacchierata, poi è finita lì, un frammento. ("chissà da quanto tempo è che sono in giro così, e nessuno me l'ha detto")"


 

( qui la fonte dell'immagine in alto )


10 commenti:

  1. Rileggere Giuliano è come fare un passo indietro ai tempi in cui abbiamo condiviso tante belle cose.
    Manca moltissimo. Grazie per la condivisione.

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  2. Come ho scritto a un amico che solo qualche giorno fa ha appreso della morte di Giuliano, l'aver sempre letto e non ascoltato ciò di cui Giuliano mi metteva a parte mi aiuta a sentirlo ancora presente e vivo attraverso la lettura dei suoi scritti e delle sue lettere. E' il miracolo della scrittura. Ero incerta se pubblicare o meno il racconto mai divulgato e il passo di una sua lettera; ho lottato un po'; poi ho pensato che la condivisione di qualcosa di bello può essere un motivo sufficiente. Grazie, Luz!

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  3. Passo sempre con piacere sul tuo blog e leggo (anzi, a volte rileggo) questi post di Giuliano con rinnovato interesse. Sei proprio brava per ricerca delle foto, ma credo di avertelo già detto.
    Un salutone e buon fine settimana

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  4. Sì, mi permetto di ripubblicare o di pubblicare per la prima volta scritti di Giuliano - che non so dire se avrebbe approvato o meno - ( Tu che dici ? Io spero di sì) ) perché sono preziosi, di qualsiasi genere siano ( ricordi, racconti, rime, interventi su questioni diverse ).
    Grazie! Buon fine settimana:-)

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  5. Io dico di si, continua.
    Un salutone

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  6. Buona domenica Giacinta.
    Altre parole romperebbero la perfezione di questi frammenti.
    Grazie per la condivisione. Penso che apprezzerebbe.

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  7. La scrittura di Giuliano, come l'ho conosciuta soprattutto sul Cavallo, è leggera, equilibrata e accomodante col mondo. Mi sembra che evitasse intenzionalmente di lasciare spazio all'angoscia o a qualsiasi sentimento negativo. Un po' come le tavole botaniche, o altre, che gli piacevano (Atlas, herbiers et rituels).

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  8. Il raccontino spinto non è un uno scritto recente. E' di Giuliano trentenne o quarantenne. Molte delle sue rime e delle sue prose sono state scritte in quegli anni e, come hai osservato tu, sono leggere, piene di grazia. Ho letto molto di Giuliano; ci sono anche composizioni in cui affiora qualcosa che ha a che fare con la malinconia ma questo carattere è subito filtrato dall'ironia che tempera ogni cosa. A Giuliano piaceva molto anche la riscrittura, la variazione sul tema. Ci sono dei racconti che lui definiva "manieristi" perché composti proprio alla maniera di qualche autore da lui apprezzato. Tra i suoi autori preferiti Svevo, Joyce, Primo Levi, Landolfi, Gadda, Borges e, andando indietro nel tempo, Stevenson, Sterne... E poi la musica... Mi diceva che la metrica delle sue rime era mutuata dai libretti d'opera. Giuliano era una persona molto positiva, discreta e rispettosa, proprio per questo le contraddizioni che notava lo esasperavano e lo facevano soffrire. Nel suo blog deladelmur ci sono alcuni dei suoi sfoghi. Deladelmur era un blog anche di denuncia esplicita.

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