- Si fa una gran fatica a sbocciare, -
mi disse ridendo il fiore;
e fa fatica il seme a germogliare,
è una fatica che costa dolore.
Il rischio poi è di farti calpestare,
o di finire sottoterra a marcire,
invece di fiorire sulle aiuole.
E' un rischio che si corre ed è da fare,
ma io voglio ritornarmene a dormire.
Nel fiero sonno io voglio sognare,
voglio sognare che posso anch'io fiorire,
voglio fiorire e poi rinascere e morire,
e che i miei frutti sian dolci da mangiare.
da "Stagioni" di Giuliano Bovo
( illustrazione di Grandville )
Davvero suggestiva.
RispondiEliminaUn caro saluto!
Sono rime di Giuliano!
RispondiEliminaGrazie e cari saluti a te.
Belle, veramente molto belle queste parole che parlano di quanto difficile, a volte, crescere e realizzarsi.
RispondiEliminaUn salutone
Sì, Giuliano ha scritto rime bellissime; sapeva dare forma con le parole al suo fine sentire.
RispondiEliminaGrazie e un affettuoso saluto
Passavo solo per dirti che sono tornato in pianta stabile sul blog
RispondiEliminaUn salutone
Grazie! Sono contenta che tu abbia ripreso!:-)
EliminaL'ineluttabilità della Natura, atteggiamento filosofico e senso del dovere, caratteristiche che dovremmo prendere ad esempio.
RispondiEliminaApparentemente lieve, questa poesia è molto profonda e coinvolgente.
Grazie di averla postata, gemellina.
Si, solo apparentemente lieve, come molti scritti dolceamari di Giuliano.
EliminaGrazie a te gemellina!
"Nasce l'uomo a fatica, ed è rischio di morte il nascimento..."
RispondiEliminaNonostante il rischio, Giuliano suggerisce di accettare la vita come compito e forse "destino", anche se si preferirebbe che tutto fosse un "sogno"...
Molto vero e profondo. Per lo meno io condivido.
Grazie per aver postato questa poesia.
Sì Leopardi, ma anche Shakespeare e Svevo,tre autori molto amati da Giuliano.
RispondiEliminaTrovo splendido l’ultimo verso perché allude, tutto sommato, all’arte, alla creazione e al conforto che può dare a chi ne fruisca.
"... e che i miei frutti sian dolci da mangiare"
RispondiEliminaAccettare e donare come solo la natura a fare
Avevo parlato con Giulisno degli ultimi versi di questa sua composizione. Mi aveva detto che gli facevano pensare al modo di Gongora o di Calderon , quindi il tema del sogno si intreccia a quello della creazione...
RispondiEliminaAvevi ragione, valeva davvero la pena leggerla. Scritta da chi conosce il senso profondo delle cose e del sentire
RispondiEliminaSì, carissima!
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