martedì 25 giugno 2019

Gregor Mendel e il DNA dei piselli


A fine maggio spuntano finalmente i fiori dei piselli; durano poco, pochissimo, e diventano subito baccelli. Meno di un mese e sarà ora di raccogliere. E' una specie di bosco (a misura di micetto, s'intende) con tanti fiori bianchi e, sorpresa, alcuni fiori colorati. Molto pochi, due o tre fiori a colori vivaci, ma mi bastano per ricordare Mendel e la nascita della genetica. Dato che di queste cose non si parla mai abbastanza, porto qui qualche appunto dal mio libro (Le leggi dell'ereditarietà, Gregor Mendel, edizione Bur 1984 a cura di Brunetto Chiarelli): la prima cosa da dire è che gli scritti di Mendel sono davvero un trattato scientifico, difficili da leggere. La seconda cosa è che Mendel non studiò solo i piselli, ma tante altre piante comprese quelle da frutto, meli, peri, pruni, ed anche erbe officinali, viole, insomma un lavoro davvero importante.

Questi i dati essenziali: «Gregor Mendel scoprì le leggi dell'ereditarietà studiando a lungo nel piccolo giardino del monastero di Brno, dove era entrato nel 1843 come monaco agostiniano. La sua attività scientifica terminò nel 1868 quando fu nominato abate del convento e, forse, questo fu dovuto non solo alla quantità di impegni che lo distolsero dall'attività nell'orto, ma anche allo scoraggiamento che lo assalì vedendo l'indifferenza con la quale erano stati accolti i suoi lavori sugli incroci delle diverse varietà di piselli. Solo quarant'anni dopo la loro pubblicazione, nel 1900, gli scienziati Hugo De Vries, Karl Correns ed Erich von Tschermak, l'uno all'insaputa dell'altro, riscoprirono i lavori di Mendel e gli diedero la fama che non aveva avuto in vita.» Il termine "genetica" nascerà nel 1906, proposto dall'inglese William Bateson, ma le basi della genetica come la conosciamo oggi erano già tutte ben presenti nella pubblicazione di Gregor Mendel a metà Ottocento. Una data, 1868, colpisce: un anno esatto prima della pubblicazione della Tavola Periodica del suo quasi omonimo Mendeleev (russo). Anche la scoperta del DNA risale alla stessa data, 1869, ad opera del medico svizzero Friedrich Miescher; però una volta scoperto quel filamento nessuno seppe bene cosa fosse, anche il lavoro di Miescher fu dimenticato e ci volle quasi un secolo per arrivare, lentamente, al 1953 con la formula definitiva e la struttura del DNA come la conosciamo oggi.
Nel 1868-69 il premio Nobel non esisteva ancora, peccato: Mendel e Mendeleev lo avrebbero ben meritato, e probabilmente anche Miescher. Per intanto, mi consolo con i miei piselli: sono venuti bene, li abbiamo sgusciati uno a uno, chiacchierando, come ai bei tempi. Mendel ragionava anche sulla forma dei piselli: ne esistono di tondi e di spigolosi, chi ci aveva mai fatto caso. Quanto a capire quali sono nati dai fiori colorati, vallo a sapere: come giardiniere valgo pochissimo (i piselli crescono quasi da soli) e come biologo e genetista sono una frana. Non mi resta che progettare qualche ricetta di cucina, risi e bisi per quest'inverno, magari: prima o poi l'inverno arriva, per oggi faccio scorta nel freezer.



2 commenti:

  1. Ma com'è che nel tuo orto cresce tutto da solo? Mi fai invidia, da me l'unica cosa che prolifera sono le canne di bambù...

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    1. le lumache mi hanno mangiato i cornetti gialli (fagiolini, per i non lombardi), quelli verdi no - mistero...
      il prezzemolo era cresciuto bello e buono, ma poi è stato invaso dai fiorellini che se non sbaglio chiamano "occhi della Madonna", erba graziosa fra l'altro...
      ai pomodori rinuncio per via delle cimici arrivate con la soia, comunque con pomodori e melanzane siamo già dalle parti del giardiniere bravo.
      infine, avevo messo a germogliare in vaso delle piantine di zucca ma la famiglia Disaster (gatti) ha pensato bene di sedervicisi sopra...
      così va
      :-)
      (penso che Mendel ci stesse più attento)

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