sabato 13 gennaio 2018

Il cuculo di Theodor Fontane

Il 16 novembre scorso l'amica Elena Grammann ci segnalava questo brano:


Le foglie frusciavano, il sole scintillava attraverso i rami, e dal bosco si sentiva il verso del picchio e di tanto in tanto anche quello del cuculo. Ma solo lento e raro e quando Gordon cominciò a contare cantò soltanto un’unica volta.
“Il vostro cuculo dello Harz è sempre così pigro?”
“Oh no” [disse il ragazzino che conduceva gli asini] : dipende dalle volte. Volete che chieda io?”
“Ovvio”
“Quanti anni ancora?”
E ora il cuculo rispose e il suo canto pareva non voler finire.
Questo causò un piccolo malumore, poiché tutti siamo superstiziosi…”

(Theodor Fontane, Cécile)


In effetti Gordon, giovane e aitante ufficiale del genio, vivrà ancora un solo anno. Romanzo molto bello secondo me, di cui consiglio la lettura.
(grazie Elena!)

3 commenti:

  1. Accidenti! Grazie a te, Giuliano!
    (Non credevo che i cuculi fossero così variopinti, in effetti più che vederli si sentono...)

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  2. non ne ho mai visti da vicino, immagino che ne esistano diverse varietà
    :-)

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  3. Ciao Elena! Ciao Giuliano! :-)
    Di Fontane ho letto solo " L'ineluttabile"; dopo la lettura ho appuntato queste note:"Per l'analisi che viene fatta di un rapporto di coppia, ricorda " Le affinità elettive"di Goethe. Il senso di perdita e di impotenza nei confronti del precipitare degli eventi verso la catastrofe è molto forte e, come nella ballata di Thule, cantata da Margherita nel Faust di Goethe, l'ultima immagine è quella del mare a cui si consegna qualcosa per sempre."
    Ho letto la trama di Cécile; sembra che la protagonista sia un personaggio solo apparentemente dolce... La cosa mi pare interessante!:-)

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