mercoledì 10 maggio 2017

Les jardins d'oiseaux


E' probabile che l'importanza accordata ai giardini nel Tardo Medioevo sia un'eredità delle crociate, che portarono in Europa anche la poesia lirica e le canzoni del Medio Oriente. E' quindi all'interno di questa campagna in miniatura, protetta dalle mura del castello, che fiorì l'arte dei trovatori, e spesso alle loro canzoni s'intrecciavano i voli degli uccelli. E' quella stessa atmosfera , dolce e piacevole, che Nicola Gombert e Clémente Janequin ricrearono nei loro Chants des Oiseaux (...), tale canto si presenta, in musica, in deliberato contrasto con la brutalità e le disgrazie dlla vita che si svolge all'esterno.

R. Murray Shafer, Il paesaggio sonoro



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6 commenti:

  1. Appena approdata qui e già mi piace tutto. Ti/vi seguirò volentieri.
    A presto.

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    1. Siamo contenti anche noi che tu sia capitata qui:-) Seguiremo il tuo bel blog.
      :-)

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  2. la polifonia mi fa sempre dispiacere di non saper cantare :-)
    dev'essere proprio bello poter cantare così (come il contrappunto per chi suona uno strumento...)

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  3. Interessante l'idea della convivialità sottolineata, nell'esecuzione, dalla scenografia. La polifonia affascina proprio per il concorso di più voci che, insieme, producono qualcosa di unico..
    :-)

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  4. Canti deliziosi. Deliziosi.
    Non hanno alcun bisogno di strumentazione. Vivono in tutta la loro intensità.

    Questo dipinto si trovava anche in un libro di scuola a corredo di alcuni capitoli tratti dal "Decameron".

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    1. Il dipinto infatti è ispirato al Decamerone; è un'opera del 1916 di John William Waterhouse ed è conservato in un museo di Liverpool:-)

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