Passavo il mio tempo seduto nel prato,
vedevo le cose perdute, pensavo al passato.
Sapevo, dovevo, seduto nel prato,
pensavo, guardavo, sentivo, volevo.
Il buco d'un grillo, là presso un batrace
pian piano li vedo, ne sono capace,
ci vuole pazienza e poi il mondo appare.
E le cavallette, le mille formiche,
le piante ben verdi, le tante lumache,
un'ape che vola e si posa pian piano.
Mi sveglio, mi desto, cos'è che mi chiama?
La voce è lontana ma poi s'avvicina -
che bello, è arrivata, è lei che mi chiama.
Che faccio nel prato, mi chiede e sorride:
anch'io son perplesso, m'abbraccia e mi bacia...
allargo le braccia e insieme a me ride.
(Il sole, là in alto, fa finta ma vede)
"...ci vuole pazienza e poi il mondo appare" :)
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