domenica 3 marzo 2019

I gatti di Perec ( I )

1.
I due gatti di casa, Pip e La Minouche, dormono sul tappeto, le zampe completamente stese e distese, i muscoli della nuca rilassati, in quella posizione che si associa allo stato detto paradossale del sonno e che corrisponde, come dice chi sa, allo stato di sogno. Accanto a loro un piccolo bricco per il latte in mille pezzi. Si capisce che, non appena la signora Trevins e l'infermiera sono uscite, uno dei due gatti - che sia stato Pip? che sia stata La Minouche? o si saranno associati in un'azione colpevole? - l'ha acchiappato con zampa veloce ma, ahimè, invano, perché il tappeto ha istantaneamente assorbito il prezioso liquido. Le macchie si vedono ancora, attestando la recentissima scena.
pag112 gatti

2.
Solo un gatto poteva muoversi in mezzo a quella massa di cose senza provocare crolli, e di fatto, Gaspard e Marguerite avevano un gatto, un micione rossiccio che avevano inizialmente chiamato Leroux, poi Gaston, poi Cheri-Bibi e infine, dopo un'ultima aferesi, Ribibi, al quale piaceva pazzamente passeggiare fra tutta quella roba senza spostarla di un pelo, finendo con l'accovacciarvisi in mezzo come un pascià, sempre che non si sistemasse sul collo della padrona lasciando penzolare le zampe a destra e a sinistra con aria del tutto indolente.
pag258

(Georges Perec, da "La vita istruzioni per l'uso", ed. Rizzoli 1989, traduzione di Dianella Selvatico Estense)




(cartolina postale inizi '900, trovata in rete senza indicazioni sull'autore)

Nessun commento:

Posta un commento