sabato 9 febbraio 2019

John Barleycorn




"John Barleycorn must die", cioè John Barleycorn deve morire, e detto così sembrerebbe il titolo di un western o di un thriller, invece - cito il dizionario inglese - John Barleycorn è "la personificazione dello spirito del whisky e della birra". Infatti, in inglese barley è l'orzo e corn è il chicco del grano (in Usa, mi spiega il dizionario, corn è il granoturco, il mais). "John Barleycorn" è una ballata popolare, scritta nella maniera criptica e criptata degli alchimisti, ma anche scherzo o gioco da osteria, che racconta le fasi di lavorazione che portano dall'orzo alla birra, o al whisky. Ne esistono parecchie versioni, porto qui quella che me l'ha fatta conoscere, da un famoso lp dei Traffic; ma si può trovare anche con John Renbourn, o con i Dubliners, e altri ancora.



There were three men came out of the west, their fortunes for to try
And these three men made a solemn vow
John Barleycorn must die
They've plowed, they've sown, they've harrowed him in
Threw clods upon his head
And these three men made a solemn vow
John Barleycorn was dead
They've let him lie for a very long time, 'til the rains from heaven did fall
And little Sir John sprung up his head and so amazed them all
They've let him stand 'til midsummer's day 'til he looked both pale and wan
And little Sir John's grown a long long beard and so become a man
They've hired men with their scythes so sharp to cut him off at the knee
They've rolled him and tied him by the way, serving him most barbarously
They've hired men with their sharp pitchforks who've pricked him to the heart
And the loader he has served him worse than that
For he's bound him to the cart
They've wheeled him around and around a field 'til they came onto a pond
And there they made a solemn oath on poor John Barleycorn
They've hired men with their crabtree sticks to cut him skin from bone
And the miller he has served him worse than that
For he's ground him between two stones
And little Sir John and the nut brown bowl and his brandy in the glass
And little Sir John and the nut brown bowl proved the strongest man at last
The huntsman he can't hunt the fox nor so loudly to blow his horn
And the tinker he can't mend kettle or pots without a little barleycorn




8 commenti:

  1. Hai fatto bene a spiegare il significato di questa ballata, che è grande musica come tutto LP che ascoltavo quando ero teenager a metà anni '70.
    Un salutone

    RispondiElimina
    Risposte
    1. per me è stato l'unico lp dei Traffic e di Steve Winwood, ma questa ballata mi ha aperto la strada verso John Renbourn e i Pentangle :-)

      Elimina
    2. Grande musica anche quella.
      Un salutone e buona domenica

      Elimina
    3. attendiamo il pensiero per la settimana :-)

      Elimina
  2. Sai che mi sono imbattuta in Barleycorn leggendo un libro di Jack London, "Memorie di un ubriacone"? Lo cita molto spesso, infatti ho cercato sul web la ballata che menzioni. Avrei voluto anche scriverci un post, ma - ahimè - fa parte di uno degli innumerevoli articoli che giacciono nel pc in attesa di sviluppo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. trovi John Barleycorn anche su "A maid in Bedlam" del John Renbourn Group, quasi uguale: è da questo ascolto che mi è venuta l'idea di scriverci qualcosa. Da chimico mi sono interessato alla fermentazione e distillazione, ma devo dire che ne so pochissimo. So che molti storceranno il naso, ma non ho mai amato molto la birra, e al whisky preferisco un bicchierino di buona grappa di vinaccia (ma poca cosa).
      Jack London, certo: avrei dovuto pensarci :-)
      comunque grazie dell'informazione, lo spirito di Jack London di sicuro aleggiava qui intorno...

      Elimina
  3. Ma perché la versione di Jethro Tull vi dispiace?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ci sono tante versioni, grazie per aver ricordato anche questa

      Elimina