The moon has a face like the clock in the hall;
she shines on thieves on the garden
wall,
on streets and fields and harbour
quays,
and birdies asleep in the forks of the
trees.
The squalling cat and the squeaking
mouse,
the howling dog by the door of the
house,
the bat that lies in bed at noon,
all love to be out by the light of the
moon.
But all of the things that belong to
the day
cuddle to sleep to be out of her way;
and flowers and children close their
eyes
till up in the morning the sun shall
arise.
(Robert Louis Stevenson, The Moon, n.32
da "A child's garden of verses")
Anthony Burgess una volta ha scritto
che l'inglese è una lingua monosillabica, come il cinese; e già
leggendo il primo verso di questa poesia si può capire che cosa
intendeva. Di fatto, il ritmo usato da Stevenson è intraducibile in
italiano, a meno di non voler scrivere qualcosa di completamente
differente. Per esempio, "bat" è un monosillabo ma va
tradotto per forza di cose con "pipistrello", una parola
che da sola riempirebbe un verso intero; la stessa cosa accade con
"clock" e "orologio". Di conseguenza, il mio
tentativo di traduzione ha l'unico significato di risparmiare a chi
passa di qui l'andare a prendere il dizionario se non ci si ricorda
qualche parola (spero di non aver fatto troppi errori). (purtroppo non ho trovato il nome dell'autore del disegno, mi dispiace molto)
La luna ha una faccia come l'orologio
nel salone;
splende sui ladri sul muro nel
giardino,
su strade e campi e banchine del porto,
e sugli uccellini che dormono nelle
biforcazioni dei rami.
Il gatto che schiamazza e il topo che
squittisce,
il cane che abbaia dalla porta della
casa,
il pipistrello che giace nel suo letto
a mezzogiorno,
tutti amano essere fuori quando c'è il
chiaro di luna.
Ma tutte le cose che appartengono al
giorno
si stringono nel sonno per essere
lontani dalla sua via;
e i fiori e i bambini chiudono i loro
occhi
finché nel mattino non torni a salire
il sole.
(Robert Louis Stevenson, n.32 da "A
child's garden of verses")