sabato 8 aprile 2017

Il pappagallo di lungo corso






- Vieni, Hawkins, - diceva, - vieni a farti una chiacchierata con John. Nessuno è più benvenuto di te, figliolo. Siediti, e senti le novità. Ecco il capitano Flint ... il mio pappagallo l'ho chiamato Capitano Flint come il famoso bucaniere... ecco il Capitano Flint che predice il successo al nostro viaggio. Non è vero, capitano? E il pappagallo diceva , con grande rapidità, " Pezzi da otto ! "Pezzi da otto! Pezzi da otto! " fino a che ci si chiedeva come non finisse senza fiato, o John tirava il suo fazzoletto sulla gabbia.
- Quell'uccello, - diceva, - potrebbe benissimo avere duecento anni, Hawkins...quasi tutti vivono tantissimo; e se qualcuno ha visto più misfatti, deve essere il diavolo in persona. Ha navigato con England, il grande capitano England, il pirata. E' stato in Madagascar, a Malabar, in Suriname, a Providence, e a Portobello. Era là quando ripescarono quelle disgraziate navi al Plate. E' là che ha imparato a dire "Pezzi da otto" e c'è poco da meravigliarsi; ce n'erano trecentocinquantamila, Hawkins! Era all'arrembaggio del Viceroy of Indies fuori da Goa; e a guardarlo si potrebbe pensare che sia giovanissimo. Invece ne ha respirata di polvere da sparo... non è vero, Capitano? - Pronti a virare, - urlava il pappagallo. - Ah, è un bel furbo davvero, - diceva il cuoco, e gli dava dello zucchero che tirava fuori dalla tasca, allora l'uccello becchettava le sbarre e si metteva a bestemmiare, con una malvagità difficile da credere. - Ecco, - aggiungeva allora John, - non si può toccare la pece e non sporcarsi, ragazzo.

R.L.Stevenson, L' isola del tesoro




Stevenson iniziò a scrivere L'isola del tesoro in un giorno di pioggia. Lloyd, il figlio dodicenne della donna che lo scrittore aveva sposato, si annoiava, così Robert Luis prese a tracciare su un foglio i contorni di un'isola. Mentre dipingeva con gli acquerelli la vegetazione e i rilievi, l'ispirazione lo portò a lasciare i pennelli e a prendere la penna... Continuò così per due settimane, scrivendo un capitolo al giorno che leggeva a Lloyd. Fu il ragazzo a ordinare "Niente donne nella storia! ".

3 commenti:

  1. Piccolo aneddoto personale su "L'isola del tesoro"
    L'immagine che ho scelto, come icona del mio blog, è tratta da una delle tavole che N. C. Wyeth, il più grande illustratore di Stevenson, dipinse nel 1911 per illustrare l' "Isola del tesoro", e che sono riprodotte nell 'edizione Adelphi del 1990, curata da Lodovico Terzi.
    Bella la ricostruzione dell'ispirazione che mosse Stevenson da cui si comprende come accadde che fantasia e avventura fossero per Stevenson alla base dell'"Isola del Tesoro", come è lo stesso Stevenson a dirci per bocca del suo alter ego, Jim Hawkins, il protagonista narratore:
    "Seduto accanto al fuoco nella stanza della governante, approdai all'isola, con la fantasia, da ogni possibile direzione" (cap.7 pg.68)

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  2. Mi ero chiesta, sai, a cosa potesse essere legata l'immagine. Grazie per la rivelazione e per il tuo intervento qui:-)
    Sono stata anni fa in Scozia e ho visitato il museo degli scrittori. C'era una sezione dedicata a R.L.S.; ricordo di essere rimasta colpita
    da tanti oggetti legati al suo quotidiano ma, a distanza di tempo, ho memoria solo dei suoi stivali ( immagino calzasse almeno un 48... :-)
    Stevenson doveva essere un uomo buono e generoso, oltre che un grande narratore. Ricordi gli onori che gli sono stati tributati dagli indigeni dell'isola in cui è morto?

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  3. Si, doveva essere un uomo buono e generoso ma anche molto irrequieto, visto quello che ha scritto e la vita "movimentata", soprattutto negli ultimi anni, che ha fatto; ma anche la morte che ha avuto, visto che è morto a soli "44 anni, stramazzando a terra dopo aver stappato una bottiglia del suo Borgogna preferito e aver gridato d'improvviso alla moglie: "Che mi succede? Cos'è questa stranezza? E' cambiata la mia faccia?"" (S. Veronesi - "Che mi succede? E' cambiata la mia faccia?" - dalla prefazione a: R.L.Stevenson - "Lo strano caso del dottor Jakyll e del signor Hyde" - Corriere della Sera -I grandi romanzi - p.11).
    Forse anche questo colpì quegli indigeni che gli tributarono quegli onori.
    Un caro saluto e una buona giornata.
    Raffaele

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