Da "Album di famiglia" di Ernesto Ferrero Giulio Einaudi editore
" Pensa con le mani", diceva l'editore, beato. Il mago sorvola la materia, la solleva in volo. I vuoti, gli spazi, i bianchi, valgono anche più dei pieni. Vuole creare intorno all'oggetto il cuscinetto d'aria che lo fa respirare, che lo solleva da terra. (...)
Ettore Sottsass aveva scoperto che Mu-nari in giapponese vuol dire "fare dal nulla". A lui, più giapponese dei giapponesi, bastavano materiali poveri e poverissimi: uno spago, un sassolino, una piuma, un pezzo di tela o di stoffa, un po' di fil di ferro, una tavoletta di legno. Andava in cerca dell'anima geometrica delle cose. Affermava che della natura fanno parte anche "una scarica elettrica, il bacillo di Koch, un pensiero astratto, un sogno, un diavolo che ti porti".(...)
E' convinto che a ogni suono corrisponda un colore. Ti insegna persino a giocare con gli ortaggi: se li tagli a metà e li immergi nel colore, dall'insalata puoi ricavare delle rose, dai cavoli degli alberi, e dai pomodori dei fiori.(...)
Fa parlare le forchette: deformando i rebbi, possono dire una quantità di cose: salve, vuoi una sigaretta?, no grazie, ok, posso?, pardon, cosa vuoi?, the end.
( immagini reperite in rete e nel sito dedicato a Bruno Munari )
Ma che bello questo post su Bruno Munari. Bello nel contenuto, nelle foto e nelle informazioni che ho trovato interessanti e che fanno riflettere. Interessante la figura di Ernesto Ferrero, illuminato come Adriano Olivetti almeno così mi sembra.
RispondiEliminaEccoci nel nuovo anno.
Un salutone e alla prossima
Munari mi ha sempre fatto un effetto singolare, simile a quello che producono i maghetti quando ti sorprendono materializzando qualcosa; infatti Ernesto Ferrero inserisce il suo ricordo di Munari in una sezione intitolata “ maghi e funamboli “, affiancandogli Rodari, Tullio Regge, Ceronetti, Frutteto e Lucentini.
RispondiEliminaÈ una di quelle persone che aprono varchi che ci sono sempre stati e che non sono visti dai più . Grazie e buona giornata!