Dal blog di Giuliano "L'OPERA AL CINEMA "
Giocare con gli anagrammi è bello, ma i risultati sono spesso deludenti a meno di essere davvero bravi. Di anagrammi davvero belli, o significativi, in realtà ce ne sono pochi; in campo musicale è magnifico quello indicato da Alfred Brendel: silent / listen. I più belli che io conosco, in italiano, sono Bibliotecario/Beato coi libri e Attore/Teatro.
Sul piano personale, non posso non essere colpito da calcio/colica. Non per via del football, ma perché i calcoli renali sono fatti di sali di calcio, nel mio caso ossalati di calcio. E anche colica, a guardar bene, è un quasi anagramma di calcoli. Chi ci è passato sa di cosa parlo...
Molto spesso si rimane delusi dagli anagrammi, e secondo me quelli brutti non andrebbero pubblicati. Uno dei più brutti è Eugenio Montale / Uomo inelegante, del tutto privo di senso. Insomma, molto spesso è meglio lasciar perdere gli anagrammi - a meno di non chiamarsi Ernesto Tamagni.
Sul piano personale, non posso non essere colpito da calcio/colica. Non per via del football, ma perché i calcoli renali sono fatti di sali di calcio, nel mio caso ossalati di calcio. E anche colica, a guardar bene, è un quasi anagramma di calcoli. Chi ci è passato sa di cosa parlo...
Molto spesso si rimane delusi dagli anagrammi, e secondo me quelli brutti non andrebbero pubblicati. Uno dei più brutti è Eugenio Montale / Uomo inelegante, del tutto privo di senso. Insomma, molto spesso è meglio lasciar perdere gli anagrammi - a meno di non chiamarsi Ernesto Tamagni.
In memoria del musicista Ernesto Tamagni, i suoi anagrammi
VESPRI SICILIANI O PASSERI INCIVILI?
di Stefano Bartezzaghi, Venerdì di Repubblica 4 settembre 2006
di Stefano Bartezzaghi, Venerdì di Repubblica 4 settembre 2006
A giugno, a Milano, è scomparso un musicista che si chiamava Ernesto Tamagni. Fra le tante attività, amava anche l'enigmistica e faceva un gioco che è l’equivalente musicale degli anagrammi letterari che abbiamo visto nei giorni scorsi.
Me ne ha parlato una e-mail di Ginetta Ravera: «Era un musicista milanese, docente di teoria e solfeggio al conservatorio di Milano e quotato pianista ed organista. Era abilissimo nei giochi matematici, nell'inventare palindromi e anagrammi, amava camminare in montagna, arrampicarsi sulle rocce, nuotare, viaggiare in tandem, giocare a scacchi, visitare musei, risolvere cruciverba. La sua mente era sempre attiva ed i suoi interessi non avevano limiti. Era non vedente, ma si trattava di un particolare che tutti smettevano di notare dopo un minuto passato con lui. I suoi anagrammi avevano per tema soprattutto la musica. Gliene mando qualcuno».
Ecco dunque gli anagrammi di Tamagni.
Rossini - Il turco in Italia: «I tori allucinati»
Rossini - L'assedio di Corinto: «Odio l'indossatrice».
Richard Strauss - Il cavaliere della rosa: «La vera sorella di Alice».
Mozart - Il flauto magico: «Famiglia Cutolo».
Verdi - I lombardi alla prima crociata: «Compro i mariti dalla Calabria».
Debussy - Pelléas et Mélisande: «Le spese delle amanti».
Cilea - Adriana Lecouvreur: «L'aurora riceve nuda».
Verdi - I vespri siciliani: «I passeri incivili».
Wagner - Il crepuscolo degli dei: «Le spie del circo di Lugo».
Donizetti - L'elisir d'amore: « Il merlo di sera ».
Giordano - Andrea Chénier: «Chiederan rane».
Monteverdi - L'incoronazione di Poppea: «Inni e danze poco popolari».
Monteverdi - Il ritorno di Ulisse in patria: «Polli arrostiti insani e duri».
Rossini - L'italiana in Algeri: «Alianti in galleria».
Mozart - La finta giardiniera: «Fra i gerani di Latina».
Rossini e Paisiello - Il barbiere di Siviglia: «Serbi gelidi variabili».
Saint Saens - Sansone e Dalila: «L'asina olandese».
Weber - Il franco cacciatore: «Circolare con fatica».
Mozart - La clemenza di Tito: «Calzoni maledetti».
Verdi - La forza del destino: «Fidanzate dell'orso».
Zandonai - Francesca da Rimini: «Marcisce in Fiandra».
In rete ci sono delle foto di Ernesto Tamagni, ed è completamente diverso da come me lo ero immaginato: giovane, snello, elegante, con quegli occhiali scuri lo si direbbe uno sciatore appena tornato dalle piste. Le foto, infatti, sono quasi tutte dal sito dell'Unione Italiana Ciechi; ma questo lo aveva già ricordato la signora Ginetta Ravera, che ringrazio molto (lei e Bartezzaghi).
L'immagine in alto è una pubblicità antica, Topolino in "The haunted house" è del 1929, il gatto violinista è una foto di Henry Pointer del 1872, i passeri incivili vengono dal giornale St.Nicholas Magazine del 1874
Geniale! 'Famiglia Cutolo' è il mio preferito.
RispondiEliminaBuona domenica, Giacinta.
Sì, sono tutti sorprendenti! Grazie, Luisella!
EliminaEh! Eh! Eh! Notevole, direi proprio notevole. Ho sempre pensato che gli anagrammi sono un gran gioco di intelligenza. Vorrei spiegare, tipo "pensiero alla rovescia" o pensiero capovolto. Sono come i rebus.
RispondiEliminaCerto che: "Monteverdi - Il ritorno di Ulisse in patria: «Polli arrostiti insani e duri»" è tutto un programma...
Un salutone e un abbraccio
Buona domenica
Pensa che Giuliano ne aveva creato uno con cui firmava gli scritti pubblicati su Golem l'indispensabile, la rivista online fondata da Eco. Aveva scelto come pseudonimo "Emilio Gauna"che è l'anagramma di "ma è Giuliano":-)
RispondiEliminaLo spiega qui
Molto divertente. Grazie
RispondiEliminaE' un post di Giuliano, i rigraziamenti andrebbero a lui se fosse ancora con noi...
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