Patate. Patate dappertutto: ho l'orto
invaso dalle patate, con piante robuste e rigogliose. Sono
dappertutto: in mezzo al prezzemolo, in mezzo agli spinaci e alle
coste, di fianco ai piselli, tra i cornetti (cioè quelli che i non
lombardi chiamano fagiolini) e anche nelle zone libere che avevo
destinato a zucche e zucchine, ora invase da rigogliose piante di
patata. Insomma, sembra che io abbia seminato il minestrone - mi
manca solo il sedano, che non è venuto, e le carote, che non sono
facili da ottenere e serve un giardiniere bravo, mica uno come me.
La spiegazione è semplice: non ho
seminato le patate, ma da sempre qui in casa mia le bucce e gli
scarti vegetali vanno a finire sottoterra, a far da concime e a far
felici i lombrichi (che Dio sa quanto ne hanno bisogno, di esser
felici: sono bestie simpatiche, non danno alcun fastidio e poi sono
utilissimi). Gli altri scarti non germogliano, o magari lo fanno
lentamente e nel frattempo vengono scambiati per erbacce da
estirpare; le piante di patata invece crescono velocissime e l'acqua
di questi giorni sembrava fatta apposta per annaffiarle, con le pause
giuste e senza catastrofi, almeno qui da me. Di conseguenza, eccomi
invaso dalle patate, come in una piccola giungla a misura di micetto.
Le patate, poi, sotto si formano davvero: non è detto che a piante
così rigogliose corrisponda una grossa patata (anzi, il più delle
volte è vero il contrario) ma devo dire che mangiare le mie patate è
diventata una simpatica consuetudine, anche con raccolti fuori
stagione come quest'anno a marzo (un chiletto, mica tanto di più,
non è che vada in giro a venderle). L'unico problema è che, essendo
dappertutto, non si sa mai bene dove si nasconda una patata e con la
vanga si finisce sempre per romperne qualcuna: magari proprio le più
belle...
Un altro problema (ma piccolo) è che
qui facciamo la raccolta differenziata da vent'anni, anno più anno
meno; e il Comune fa uno sconto se tieni la compostiera. Io non ho la
compostiera: l'orto è piccolo, la compostiera è ingombrante, faccio
prima a seppellire le bucce sotto terra. Si ottiene lo stesso
risultato, ma lo sconto del Comune in questi casi non è previsto: se
hai la compostiera è lì e la si vede, ma come fai a dimostrare che
davvero seppellisci gli scarti di verdura? Ebbene, io posso; e se
venisse qualcuno dal Comune in questi giorni ne avrebbe prova
abbondante ma so che non servirebbe, se nel regolamento c'è scritto
"compostiera" io devo avere la compostiera se voglio lo
sconto. Dato che lo sconto è poca cosa, rinuncio volentieri a quel
pezzo di plastica ingombrante e continuo a seppellire le bucce, però
qualche patata in meno non guasterebbe, perciò comincio a starci
attento.
Del resto, come diceva Marcello
Marchesi, "meglio le patate che l'epatite". Come dargli
torto?
(nelle foto, piselli e patate, prezzemolo e patate, e un fiore di patata: la
mano è mia, la sinistra perché con la destra scattavo la foto) (o
viceversa? aspetta che controllo...)