sabato 8 novembre 2025

La luna

 

Il cielo era stato nuvoloso per giorni e giorni, forse un mese intero; era perfino nevicato. Da quanti giorni non alzavo gli occhi verso il cielo? Da quanto tempo non vedevo una stella?

La mattina esco di casa, sistemo la giacca a vento, prendo l’ombrello e il cappello. Chiudo bene la porta, scendo le scale, schivo una pozzanghera. Alzo in su la faccia per vedere se piove almeno un po’ o se devo aprire l’ombrello e , oh meraviglia! le nuvole si sono diradate, ha smesso di piovere. Sorpresa delle sorprese, c’è anche la luna piena, seminascosta da una nuvola. M’ero perfino dimenticato che esistesse, la luna piena.

- Ehilà! - le grido - Dove t’eri cacciata?

La nuvola prosegue il suo cammino, spinta da un leggero vento, e libera del tutto la faccia della luna. Il cielo è ormai quasi del tutto sereno, e la luna brilla, piena e bella, grande come non è mai stata. Si possono vedere mari e oceani, le catene montuose, l’intera superficie.

- E’ sempre un piacere rivederti, dopo tanto tempo! - le grido ancora.

La luna non rispose. Forse faceva finta di non vedermi?

- Vieni giù che ci facciamo due chiacchiere! Vorrei tanto conoscerti meglio, ma se tu non vieni qui, io come faccio?

La luna forse sorrise, dentro di sè, ma non rispose niente. Cosa le avevo fatto di male? S’era forse offesa per qualche mia parola? Eppure, aveva sempre gradito la mia compagnia... La facevo ridere, diceva.

- Scusa per le maniere, l’altra volta, ma sai...

 E lì per lì, appena dette quelle parole, mi venne in mente che è sbagliato chiedere scusa, che così facendo non si ottiene niente, e tutte quelle cose che ti dicono gli amici ma non ci credi - eppure, ricordo bene che le piacevano i miei scherzi, e i suoi sorrisi. O è stata solo una mia impressione? Fa niente, vado avanti lo stesso: siamo solo io e lei!

- E’ una bella giornata, vero? Fa freddo, ma non importa: basta coprirsi bene, sento che oggi sarà una bella giornata, il tempo sta cambiando. Ci sarai anche domani sera?

Me l’avevano detto: gelida, fredda, distante... Possibile? Mi fermo, mi siedo sui gradini della chiesa - la grande cattedrale, punto d’incontro di tutti noi; a quest’ora però siamo solo io e il furgone delle pulizie. Tutta questa piazza così vuota!

E, mentre penso che devo andare a lavorare - mica posso stare qui seduto tutta la mattina! - ecco che tornano nuove nuvole, e la luna è di nuovo nascosta, chissà con chi se ne è andata...

Mi rialzo, fa freddo, e la stessa solitudine della piazza, che prima mi era tanto piaciuta, adesso mi gela l’anima. Ho sempre amato l’inverno, che strano: e adesso... Mi rimetto in cammino. Torna in te stesso! mi dico, non chiedere l’impossibile. Vedi, qualcuno sta arrivando: si aprono i primi bar, i fornai mettono fuori il naso. Si accende qualche luce qua e là, qualche insegna, appare per strada qualche altro pendolare infreddolito ...

D’improvviso, una luce, un rumore di passi. Sollevo da terra lo sguardo, di nuovo: ed ecco che la nuvola se ne è andata, il cielo è di nuovo sereno, la luna mi sorride, mi stende le mani, mi parla:

- Stavo scherzando, sai: anche a me piace scherzare. Ma mi avevi proprio fatta arrabbiare, l’ultima volta! Che non si ripeta più, d’accordo? 


Giuliano Bovo