In casa Maigret, come nella maggior parte delle famiglie, c'era un certo numero di tradizioni che finivano per prendere la stessa importanza che hanno, per altri, i riti religiosi.
Così, da anni e anni che abitavano in place des Vosges, il commissario aveva l'abitudine, d'estate, quando cominciava a salire la scala che dava sul cortile, di sciogliere la sua cravatta scura, cosa che gli dava il tempo di raggiungere il primo piano.
La scala dell'edificio che come tutti quelli della piazza era stato un tempo una pomposa palazzina, da quel momento cessava di innalzarsi con maestà (...), diventava stretta e ripida e Maigret, che ansimava un po', raggiungeva il secondo piano col colletto aperto.
Seguiva poi un corridoio male illuminato fino alla sua porta, la terza a sinistra e, quando introduceva la chiave nella serratura, la giacca sul braccio, lanciava un tradizionale: "Sono io!"
E annusava l'aria, indovinando dall'odore quello che c'era a colazione, entrava nella sala da pranzo, la cui finestra era spalancata sullo spettacolo abbagliante della piazza dove cantavano quattro fontane. (...)
Dalla finestra si seguivano macchinalmente gli andirivieni della gente nella piazza che al mattino era piuttosto deserta ma al pomeriggio si popolava di mamme e domestiche che si sedevano nelle panchine sorvegliando i giochi dei bambini.
da "L'innamorato della signora Maigret" di Georges Simenon, ed. Mondadori
A Place des Vosges lego il ricordo forse più bello che ho del mio breve soggiorno parigino di molti anni fa; vi capitai in una tranquilla mattinata estiva e, nel giardino recintato, al centro della piazza il cui perimetro è costituito da palazzi porticati, c'era una luce che rendeva tutto brillante, un fisarmonicista in uno degli angoli con bretellle e casquette, donne con carrozzine e bambini che giocavano.
Simenon è stato un grande scrittore, capace di creare un personaggio come Maigret e renderlo a dir poco immortale con tutti i luoghi da lui frequentati ed i personaggi collegati.
RispondiEliminaBuona domenica
Le atmosfere sono, penso, il punto di forza degli scritti di Simenon; concorre alla loro determinazione la definizione in certi termini dei personaggi ma anche e soprattutto la caratterizzazione dell’ambiente. Quando si legge un libro di Simenon si ha davvero l’impressione di entrare in uno spazio ben connotato.
RispondiEliminaBuona domenica anche a te e grazie per esserti fermato un po’ qui:-)
Place des Vosges è incantevole, ma io sono parziale perché adoro Parigi. Ho letto quasi tutti i gialli di Maigret, e ricordo molto bene questo ,"L'innamorato della signora Maigret", sia perché è piuttosto breve e perché la signora Maigret investiga. Avevo rivisto anche l'episodio con Gino Cervi. :)
RispondiEliminaA proposito di Cervi, sai che Simenon lo preferiva a tutti gli altri interpreti di Maigret? Cervi è eccezionale ma il mio Maigret, quello che ho sempre immaginato leggendo, è molto diverso.
RispondiEliminabellissima descrizione che non ricordavo dalle antiche letture di maigret e bellissimo ricordo di quella stupenda piazza parigina
RispondiEliminaCiao! Benvenuta e grazie per le belle parole! Non sono un cavallo e mi chiamo Giacinta. il blog è curato da me e Giuliano:-)
RispondiEliminaCiao Giacinta, bellissimo il tuo blog e complimenti a Giuliano. deve essere bello condividere spazi anche virtuali, vuol dire che c'è affinità
RispondiEliminaGiuliano è un autore, io sono una lettrice, più che affini, siamo complementari! Molto bello anche il tuo blog! L'ho inserito nel nostro blogroll così sarà più semplice seguirti. Condivido qualcosa con te: ho anch'io degli alunni...:-)
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