In "Heimat" di Edgar Reitz
(seconda parte, puntata 10) a un certo punto la mezza luna brilla in
cielo; c’è la nebbia e fa freddo. Uno dei protagonisti, Reinhard,
recita all'amica Esther Goldbaum un estratto di questa poesia di
Grillparzer (1791-1872, viennese):
- Salve, mezza luna che sei lassù.
Anch’io, come te, sono mezzo...
nato mezzo bene e mezzo male,
misero in entrambe le forme:
il mio bene è senza dignità,
il mio male è senza violenza.
(An den Mond, poesia di Franz
Grillparzer, citata in Heimat II n.10)
Ho cercato in rete e ho trovato un paio di versioni italiane, entrambe piuttosto arbitrarie. Aiutandomi col dizionario, facendo meglio che posso, ho provato a trarne qualcosa di più vicino all'originale. Ovviamente, ho lasciato perdere rime e metrica; mi interessava rendere l'idea di cosa si dice in questa poesia e se qualcuno vuole correggere eventuali miei errori (eventuali e inevitabili, visto lo stato attuale del mio tedesco) ringrazio fin d'ora.
La mezza luna risplende in cielo,
e c'è nebbia, e freddo.
Salute a te, metà lassù,
come te, anch'io cerco l’altra metà.
Metà buono, metà cattivo sono nato,
carente in ogni metà,
la mia bontà senza dignità.
il mio male senza forza.
Dimezzate gustai le gioie della vita,
la mia bontà senza dignità.
il mio male senza forza.
Dimezzate gustai le gioie della vita,
niente di più intero dei miei
pentimenti;
i primi morsi goduti,
poi tutto mi apparve indifferente.
i primi morsi goduti,
poi tutto mi apparve indifferente.
A metà rinunciai alla mia Musa,
e lei mi esaudì per l’altra metà;
giunto a metà della vita,
ella fuggì e mi lasciò vecchio.
E così siedo lunatico (di malumore),
ma la frammentazione si attenua;
la metà vuota dell'anima
e lei mi esaudì per l’altra metà;
giunto a metà della vita,
ella fuggì e mi lasciò vecchio.
E così siedo lunatico (di malumore),
ma la frammentazione si attenua;
la metà vuota dell'anima
soppianta lentamente ciò che era
pieno.
(Franz Grillparzer, La mezza luna risplende in cielo)
(Franz Grillparzer, La mezza luna risplende in cielo)
Questo è il testo originale:
Der Halbmond glänzet am Himmel,
Und es ist neblicht und kalt.
Gegrüßt sei du Halber dort oben,
Wie du, bin ich einer, der halb.
Halb gut, halb übel geboren,
Und dürftig in beider Gestalt,
Mein Gutes ohne Würde,
Das Böse ohne Gewalt.
Halb schmeckt ich die Freuden des Lebens,
Nichts ganz als meine Reu;
Die ersten Bissen genossen,
Schien alles mir einerlei.
Halb gab ich mich hin den Musen,
Und sie erhörten mich halb;
Hart auf der Hälfte des Lebens
Entflohn sie und ließen mich alt.
Und es ist neblicht und kalt.
Gegrüßt sei du Halber dort oben,
Wie du, bin ich einer, der halb.
Halb gut, halb übel geboren,
Und dürftig in beider Gestalt,
Mein Gutes ohne Würde,
Das Böse ohne Gewalt.
Halb schmeckt ich die Freuden des Lebens,
Nichts ganz als meine Reu;
Die ersten Bissen genossen,
Schien alles mir einerlei.
Halb gab ich mich hin den Musen,
Und sie erhörten mich halb;
Hart auf der Hälfte des Lebens
Entflohn sie und ließen mich alt.
Und also sitz ich verdrossen,
Doch läßt die Zersplitterung nach;
Die leere Hälfte der Seele
Verdrängt die noch volle gemach.
(Franz Grillparzer, Der Halbmond glänzet am Himmel)
(nelle immagini: tarocco cinquecentesco di Giulio Bonasone; un fotogramma dal film "Night tide" di Curtis Harrington, 1961 - un film che non ho mai visto)
Doch läßt die Zersplitterung nach;
Die leere Hälfte der Seele
Verdrängt die noch volle gemach.
(Franz Grillparzer, Der Halbmond glänzet am Himmel)
(nelle immagini: tarocco cinquecentesco di Giulio Bonasone; un fotogramma dal film "Night tide" di Curtis Harrington, 1961 - un film che non ho mai visto)
Grande Edgard Reitz e il suo ciclo "Heimat". Che bel post che hai scritto con il testo e la stampa antica della luna.
RispondiEliminaUn salutone e alla prossima
in "Die zweite Heimat" c'è molta musica :-)
Eliminane parlerò sul blog dedicato all'opera, il mese prossimo