giovedì 18 novembre 2021

Strategie dell'untore

Da "Diceria dell'untore" di Gesualdo Bufalino




" Sì, era questo il segreto: scappare dentro il sonno e allogarcisi dentro, farci nido dentro, come chi indossa un vecchio maglione. Fuori ne restassero gli altri, e la loro salute, e le loro gengive rosse, i passi che vanno non si sa dove e vogliono non si sa che. E smettesse una buona volta il cuore di suonare a martello, il metronomo della goccia di torturare nel lavandino la mosca cavallina a zampe in su, precipitata dalla cornice di porcellana. Insomma, che vogliono gli altri, la luce, che vuole? Io ho la mia parete, lì avanti, con una fandonia dipinta. E i miei sogni d'oro zecchino, prima di chiudere gli occhi. E il sonno, infine: sepolcro sprangato, placenta di madre antica, nave solare per andarmene come un re."







"Io col passato ho rapporti di tipo vizioso, e lo imbalsamo in me, lo accarezzo senza posa, come taluno fa coi cadaveri amati. Le strategie per possederlo sono le solite, e le adopero tutte e due. Dapprincipio mi visito da forestiero turista, con agio, sostando davanti a ogni cocciopesto, a ogni anticaglia regale; bracconiere di ricordi, non voglio spaventare la selvaggina. Poi metto da parte le lusinghe, l'educazione, lancio a ritroso dentro me stesso occhi crudeli di Parto, lesti a cogliere e fuggire. Dagli attimi che dissotterro - quanti ne ho vissuti apposta per potermeli ricordare! - non so cavare pensieri, io non ho una testa forte, e il pensiero o mi spaventa o mi stanca. Ma bagliori, invece... bagliori di luce ed ombra, e quell'odore di accaduto, rimasto nascosto con milioni d'altri per anni e anni in un castone invisibile, quassopra, dietro la fronte... Sento a volte che basterebbe un niente, un filo di forza in più o un demone suggeritore... e sforzerei il muro, otterrei, io che il Non Essere indigna e l'Essere intimidisce, il miracolo del Bis, il bellissimo Riessere..."

domenica 14 novembre 2021

Ingres e Degas

 




"Come tutte le mattine, arriva il caldaista in laboratorio: deve fare le analisi sulle acque di caldaia, il pH e la conducibilità. Il caldaista cambia a seconda del turno, le analisi no: dalla caldaia dipende anche il demineralizzatore, e per esempio la misura della conducibilità dà un'idea della durezza dell'acqua, cioè del contenuto di sali. Più sali (cioè il comune calcare) ci sono nell'acqua, e maggiore sarà la conducibilità. L'acqua distillata non conduce elettricità, difatti; e l'acqua demineralizzata, se il lavoro è ben fatto, è praticamente la stessa cosa.

Il caldaista ha con sè due vasetti, tipo quelli della marmellata o dei sottaceti, con i suoi campioni d'acqua da analizzare. Sul coperchio bianco ci sono delle scritte col pennarello: ingres e degas. Io lo so cosa significano: sono le abbreviazioni di ingresso e degaso. O, meglio, è quello che si può scrivere, delle due parole, sul coperchio del vasetto (il resto non ci stava) ; ma ogni volta che mi capita di leggerlo la tentazione è troppo forte.
- Ma tu lo sai chi erano Ingres e Degas? - chiedo al caldaista.
- Ah, non so niente, non mi interessano queste cose qui. Non l'ho mica scritto io, li ho trovati così, i vasetti. Piuttosto, queste analisi qui dovrebbe farle il laboratorio, mica noi che non siamo mica periti chimici. Va bene quel valore qui? Sei sicuro che funziona bene questo strumento?
Peccato non aver sottomano un libro di storia dell'arte. Sono sicuro che al caldaista brontolone farebbe piacere dare un'occhiata ai dipinti dei due pittori francesi; probabilmente ammirerebbe Jean Auguste Dominique Ingres (1780-1867), e di sicuro gli piacerebbero le ballerine di Edgar Degas (1834-1917). Il libro dovrò portarmelo da casa, e mi riprometto di farlo, prima o poi."
                                                               
      Giuliano Bovo
     ( da " Deladelmur" )