mercoledì 27 marzo 2019

Cavernoso covil coniglio


Questi campi cosparsi di ceneri infeconde,
e ricoperti dell'impietrata lava,
che sotto i passi al peregrin risona;
dove s'annida e si contorce al sole la serpe,
(i coniglietti sono opera di Beatrix Potter)
e dove al noto cavernoso covil torna il coniglio (...)

(Giacomo Leopardi, da "La Ginestra")


Sotto l'impietrata lava, prosegue Leopardi, "fur liete ville e colti" (cioè campi coltivati): ma "or tutto intorno una ruina volve".


Non ho mai ricavato molto dalle mie letture della "Ginestra" (sono un po' un asino, lo ammetto, e mi ci perdo facilmente) ma alle volte scattano dei contatti, delle connessioni, forse anche dei lapsus; e al posto dello sterminator Vesevo e della lava ho visto noi stessi, e le modificazioni fatte all'ambiente. Dalla lava rinasce una ginestra, chissà cosa rinascerà dal cemento e dall'asfalto, o magari dall'eternit seppellito nei campi di Pavia e della Campania insieme ai rifiuti speciali.
 
Non so cosa rispondermi, la Natura è piena di sorprese e chissà cosa ci aspetta per il futuro; per intanto mi porto via questo verso, "al cavernoso covil torna il coniglio". Mi piace molto, finora mi era sfuggito ma adesso che l'ho trovato il coniglio di Leopardi non vuole più andare via, e devo dire che la cosa non mi dispiace affatto.





2 commenti:

  1. Chissà che aria tira nel cavernoso covil, che detto così, sembra tiepido ed accogliente anche se oscuro e misterioso. Bello come quasi tutto quel che segnalate e condividete. (Lo so l'ho già detto ;-)

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    1. covile è proprio una parola che non si usa più... lo Zingarelli lo dà anche nella versione "coviglio" :-)
      la rima coviglio/coniglio è divertente, capisco bene che nel contesto drammatico Leopardi non l'abbia usata
      Cavernoso invece fa pensare all'oscuro, al drammatico.

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