(William Blake, 1810, dettaglio Adamo) |
Si tratta di una strofa da "The gardener's song" di Lewis Carroll, che fa parte di "Sylvie and Bruno", romanzo dove la domanda fondamentale è: "credete alle fate?". Come Alice, il romanzo è per bambini ma contiene pagine che fanno pensare e che aprono orizzonti inattesi. Lewis Carroll era un matematico, e ogni tanto anticipa le scoperte del Novecento, teoria della relatività compresa: lo fa in Alice, e lo fa anche in "Sylvie and Bruno". La "canzone del giardiniere" è però solo un divertimento, un nonsense, una serie di giochi di parole; ma - attenzione - queste strofe servono al Giardiniere per aprire il cancello che porta al mondo magico, dove Sylvie e il piccolo Bruno (un bambino ancora molto piccolo) vivranno le loro avventure.
He thought he saw a
rattlesnake
that questioned him in
greek :
he looked again and found
it was
the middle of next week.
« The one thing I regret
- he said -
is that it cannot speak. »
(Lewis Carroll, The Gardener's song,
da "Sylvie and Bruno")
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