lunedì 16 settembre 2019

Dobermann


Un cane spaventoso e feroce, domestico ma addestrato ad uccidere con un semplice comando, con una parola semplicissima. Ma il cane, anzi i due cani, in questo episodio del tenente Colombo visti da oggi sembrano mansueti cagnolini e non fanno poi tanta paura. Il telefilm è del 1978, e i cani sono due dobermann. All'epoca, quarant'anni fa, i cani feroci e spaventosi erano loro, i dobermann; sui dobermann circolavano tante leggende, compreso il "cranio troppo piccolo" dovuto della selezione della razza da parte dell'uomo, che "col passare del tempo li faceva diventare pazzi". Ai dobermann, che di natura avrebbero le orecchie cascanti, si tagliava il padiglione auricolare per farli sembrare più feroci (le orecchie diritte sono un segnale di aggressività, quelle penzoloni fanno tanto cane di compagnia). Allo stesso modo, si tagliava loro la lunga coda: un cane scodinzolante fa festa e non fa paura, e il dobermann doveva fare paura. Oggi queste pratiche sono vietate, ma quasi nessuno tiene più i dobermann come cani da guardia o da difesa. I dobermann sono passati di moda, ormai da molto tempo la moda sono i pitbull e i dogo argentini, dall'aspetto davvero minaccioso: mascelle che sembrano tagliole, i muscoli imponenti, la taglia massiccia.

Allo stesso modo, oggi non fanno più impressione le auto "aggressive" dei decenni passati (è arrivato il suv), le pistole (come minimo, serve il kalashnikov), le arti marziali (il karate lo praticano anche i bambini). Tra un po' nemmeno i pitbull basteranno, per spaventarci ci vorrà la bestia del Givaudan o magari lo yeti; e al posto dei suv arriveranno i carri armati o gli elicotteri. I padroni di casa continueranno a dirti "ma è mansueto, non fa male a nessuno, gioca con i bambini...", "sapessi quanto è affettuoso, ma solo con noi neh!". E il più delle volte è anche vero, anch'io ho conosciuto e conosco dei pitbull che sono dei cuccioloni, buoni di carattere, tutt'altro che aggressivi. I dobermann erano allevati per essere cattivi, anche per i pitbull è l'addestramento quello che conta; anche un cane lupo (Rintintin, il commissario Rex...) ha denti affilati e mascelle potenti può essere molto pericoloso, anche un cane di taglia piccola può mordere e fare del male. Molto dipende da noi, da noi umani, e qui sta il vero problema.




PS, per gli appassionati di Peter Falk e del tenente Colombo: si tratta di "How to dial a murder", 1978, regia di James Frawley, scritto da Tom Lazarus e Anthony Lawrence, con Kim Cattrall e Nicol Williamson. L'episodio è cinefilo e non solo cinofilo: per spingere i cani ad attaccare la parola che serve è "Rosebud", famosa per "Citizen Kane" di Orson Welles (in Italia "Quarto potere"). Nel telefilm c'è un piccolo museo del cinema, con citazioni precisissime da film scelti con competenza.



4 commenti:

  1. Hai ragione, non ci avevo fatto,caso al crescendo di aggressività nei simboli (cani, macchine, vestiario) . La vecchi a che è in me ha sussurrato "chissà dove andremo a finire"

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    1. il tenente Colombo serve anche a questo, a vedere il tempo che è passato e come è passato
      :-)
      (fa ancora più impressione perché noi c'eravamo...)

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    2. Ti confesso una cosa imbarazzante: da ragazzina mi dicevo che da grande volevo fare esattamente come il tenente, spolverino compreso. Lo adoravo, il che è normale, ma lo imitavo, il che lo è meno.

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    3. io l'ho scoperto tardi, con le repliche, prima non avevo tempo di vederlo (il lavoro). Mi capita ancora oggi di guardarlo, perché purtroppo i palinsesti tv sono pessimi e diventano peggiori ogni giorno che passa (cosa me ne faccio dell'alta definizione con questa tv?)

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