lunedì 1 luglio 2019

Il vento ( Khayyam)

(Waterhouse, 1903, Boreas)




Al mondo io venni ed il perché non so.
Da dove? Sa l'acqua quale origine abbia?
Per andar dove?... Il vento nella sabbia
soffiar pur deve, ch'egli voglia, o no.


(Omar Khayyam, quartina trovata on line da Giacinta)











Quello che abbiamo fatto oggi è "trascriver quartine a Khayyam", come diceva il buon Francesco nel 1976 (il disco è "Via Paolo Fabbri 43"), cioè mettersi umilmente al servizio di un grande poeta di quelli veri. Devo dire che con Omar Khayyam non ho mai avuto una gran frequentazione, ma poi chissà chi legge ancora da noi Khayyam (1048-1131, persiano, matematico e astronomo oltre che poeta). Da noi non ha mai avuto una grande fortuna, ma è stato molto popolare nei paesi di lingua inglese, e forse lo è ancora. Andrò a vedere se trovo qualche copia del Rubayyat, ma intanto di quartine ne abbiamo ritrovata una molto bella, questa, sul vento e sul nostro destino.





10 commenti:

  1. Ecco cosa significa quel passaggio di una delle canzoni di Guccini che amo di più.
    M'è venuta voglia di approfondire questo poeta.

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  2. Ciao, Luz! E' Giuliano che si è ricordato di quella canzone di Guccini dopo che io gli ho inviato la quartina di Khayyam ( poeta che conosco pochissimo anch'io)

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  3. Adesso mi toccherà andare a cercare notizie e quartine
    come se avessi poco da fare mannaggia a voi! :-))

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    1. Trovato qualcosa?
      :-)
      ( cari saluti! )

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    2. Alcuni vivono per la gloria del mondo,

      altri per i paradisi dei profeti a venire;

      prendi ciò che hai e lascia andare le promesse,

      esse sono il suono di un tamburo distante.

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  4. Il poeta non l'avevo mai sentito, e di Guccini mi sono persa (senza rimpianti) tutto quello che viene dopo il 1974.
    La quartina mi ricorda quella (molto famosa) di Angelo Silesio, "Senza perché:
    La rosa è senza perché, fiorisce perché fiorisce, // Non bada a sé, non chiede, se c'è qualcuno che la vede."
    Però nei versi di Silesio c'è più religiosa modestia...

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    1. Silesio è del '600, cinque secoli dopo... chissà se ha letto Khayyam, però le riflessioni sull'acqua che scorre e sul vento sono antiche come la vita (tutto scorre...). In definitiva, anche Ungaretti con la sua più famosa esprime gli stessi concetti (ma in tempo di guerra). Detto questo, io conosco pochissimo sia di Silesio che di Khayyam, e di Ungaretti non rileggo niente da troppo tempo, ahimè. Quindi devo fermarmi qui, magari ti lascio un rimando a Oliver Herford e al suo "Rubayyat dei gatti" :-) da vedere più che da leggere (ne abbiamo uno qui nel blog, ma in rete si trovano facilmente).
      Riguardo a Guccini, tenderei a essere d'accordo ma poi Cirano è del 1996...

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    2. Grazie per le rose, Elena :-)

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  5. Anch'io mai sentito questo poeta, che mi sembra proprio bravo. Quelle poche parole fanno subito un richiamo all'esistenza e non solo terrena.
    Bel post e un salutone

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  6. E' un invito a esistere, suppongo.
    Cari saluti:-)

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