(Henri Rousseau, 1897) |
Ulisse lascia la natura com'è, Giosuè la modifica secondo il suo bisogno, perché il Dio dei suoi padri ha creato l'uomo signore della terra. Gliene ha dato governo, ma essa non gli appartiene: gli è affidata perché la custodisca. “E Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino Eden perché lo lavorasse e lo conservasse,” insegna il libro della Genesi. “Lo conservasse”: vuol dire che ne è responsabile, deve risponderne. Il primato dell'uomo sulla natura esclude qui ogni diritto di sopraffazione.
Giosuè ferma sole e luna, Mosè divide
le acque, altri profeti compiranno prodigi soprannaturali. Saranno
sempre eccezioni che sospenderanno le leggi fisiche per poi
ristabilirle. Il sole si rimetterà in moto, le acque del mar Rosso
si riuniranno: nella Scrittura gli interventi dell'uomo sul creato
sono tutti reversibili.
(Erri De Luca, Una nuvola come tappeto, pag.75 ed. Feltrinelli 1994)
Quindi c'è speranza che il buco nell'ozono si chiuda, che i ghiacciai si riformino, che la spazzatura di Roma svanisca.
RispondiEliminanon sono miracoli, tutt'altro
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