giovedì 29 novembre 2018

Grattacieli a Milano


« ... Milano è una delle poche città del mondo ad avere una così affascinante struttura di strade e viali a griglia. E' difficile pensare al perché ci sia stato bisogno di saltare fuori dal sistema organico con i grattacieli (le immagini mostrano le torri di Porta Nuova, poco distanti). Non sono contrario alla verticalità, anzi, amo i grattacieli. La Torre Velasca e il Pirelli ne sono esempi bellissimi, ma bisogna che i grattacieli vengano inseriti in un contesto e che siano in dialogo con l'esistente. Invece questi grattacieli sono stati progettati andando contro il DNA della città, e il risultato è un caos. E non parlo della qualità individuale degli edifici: anche il "bosco verticale" (aggiunge rivolgendosi a Stefano Boeri, seduto in platea) sarebbe più armonico se fosse in un contesto meno caotico di questo.»
L'architetto svizzero Jacques Herzog a Milano, Fondazione Feltrinelli, da Repubblica 25 maggio 2018
« Spero che nel suo progetto ci sia quello di aumentare gli alberi, - dice ancora Jacques Herzog al sindaco Sala; - in molti posti si potrebbero addirittura raddoppiare. E' una proposta popolare che di solito porta voti (...) »


Sul fatto che piantare alberi in città porti voti, mi permetto di avere molti dubbi (temo che sia vero il contrario: è una vita che sento dire che gli alberi sporcano l'automobile, cascano con la neve e il vento, e al loro posto si può fare un parcheggio...). Per il resto, sono completamente d'accordo. Aggiungerei ancora che per secoli l'Italia è stata di modello alle altre nazioni, oggi invece andiamo a rimorchio di Chicago, di New York, perfino di Dubai e di Singapore. Ma Milano non è il Dubai, non è New York (New York si affaccia sull'oceano, venendo dal mare i grattacieli fanno un effetto che non è replicabile nella pianura padana), come sarebbe bello avere una città a misura d'uomo. Invece, ecco i grattacieli: chissà che fine avranno fatto i residenti nella zona di Porta Nuova, che avrebbero voluto un parco e invece si ritrovano davanti a casa un grattacielo che gli porta via la luce del sole. Se ne parlava prima che si costruissero i grattacieli, poi basta. Si parla solo del valore commerciale della zona, si magnifica il "bosco verticale" (che costa una fortuna in manutenzione), si esalta la "nuova skyline di Milano", si progettano cose simili a Mantova, ci sarà un grattacielo anche a Cantù, e immagino che si lavori ancora sottotraccia al progetto per la megatorre di Pierre Cardin a Venezia. Io continuo a pensare che i boschi siano più belli al loro posto, per terra; rifletto sui parchi costruiti a Milano dopo il 1945, sulle rovine dei bombardamenti. Dopo il 1945 Milano ebbe dei parchi nuovi, il Parco delle Basiliche e il Monte Stella, nati dalle rovine dei bombardamenti e dal loro sgombero. Gli architetti e gli amministratori del Nuovo Millennio ci costruirebbero dei grattacieli, almeno tre e tutti sghembi o storti. E, mi raccomando, che siano più alti della Madonnina del Duomo: basta con i tabù e con i pregiudizi, come dicono loro mettendo a tacere con un ghigno chi non è d'accordo.

Un saluto e un abbraccio alle persone che abitavano o abitano ancora a Porta Nuova, e che si sono opposte senza successo alla "nuova skyline". Sappiano che ormai è così dappertutto, anche nei più piccoli comuni. Non consola, lo so, e non è affatto vero che "mal comune mezzo gaudio". Non in questi casi, di certo (chissà cosa ci diranno, i nostri pronipoti...).

(nelle immagini, un mio montaggio di Mosca, Dubai, Chicago e Milano; ma potrebbero essere Londra, Astana, Seattle, Hong Kong, magari anche Venezia tra qualche anno, se il progetto Cardin va in porto)


4 commenti:

  1. Che combinazione: proprio poco fa su Fb commentavo quest'assurda rincorsa al simbolo fallico più alto, che offende la poesia del Cielo trasformandolo in culo... :)

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    1. che poi ormai a Milano è tutto proprietà degli Emiri, e se non sono arabi sono Cinesi. Più che altro, comunque, penso a quei poveri disgraziati che con il grattacielo davanti non vedono più il sole...

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  2. Con il tuo articolo ti allinei perfettamente ai miei libri di Geografia Urbana che sfatano molti luoghi comuni dell'ecologismo in città, tra cui il cosiddetto "bosco verticale". Quando avevo costruito il nuovo palazzo della Regione per esprimere la megalomania del "celeste", avevo subito pensato ai residenti della casa accanto con la luce tolta da questo enorme e dispendioso edificio.

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    1. purtroppo siamo in minoranza... la maggior parte delle nuove generazioni è cresciuta fra asfalto e cemento, è quello il loro ambiente naturale o almeno così credono.
      Rimanendo sull'attualità, per le Olimpiadi invernali in Svizzera e in Canada sono andati a votare, un referendum (nel Vallese e a Calgary hanno vinto i contrari). Da noi no, da noi calano le scelte dall'alto.

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