martedì 13 novembre 2018

Il parco della casa di salute







" Ecco la descrizione di una tela che ho davanti a me in questo momento. Una veduta del parco della casa di salute in cui mi trovo: a destra una terrazza grigia, l'ala di una casa. Qualche cespuglio di rose sfiorite, a sinistra il terreno del parco - ocra rossa - terreno arso dal sole, coperto di aghi di pino caduti.Questo margine del parco è piantato di grandi pini dai tronchi e dai rami ocra rossa, con il fogliame verde rattristato dalla mescolanza di nero. Questi alti alberi si stagliano su un cielo serotino striato di viola su fondo giallo, il giallo verso l'alto vira al rosa, vira al verde. Una muraglia - ancora ocra rossa - sbarra la vista e ne sporge solo una collina violetta e ocra giallo. Ora, il primo albero è un tronco enorme ma colpito dal fulmine e segato. Un ramo laterale tuttavia si slancia altissimo e ricade su una valanga di aghi verde scuro. Questo gigante scuro - come un superbo sconfitto - contrasta, se lo consideriamo come carattere di essere vivente col sorriso pallido di un'ultima rosa che appassisce sul cespuglio di fronte a lui. Sotto gli alberi, panchine di pietra vuote, del bosso scuro, il cielo si specchia - giallo - dopo la pioggia, in una pozzanghera.


Un raggio di sole, l'ultimo riflesso, esalta l'ocra scuro fino all'arancione. Delle figurine nere si aggirano qua e là tra i tronchi. Capirai che questa combinazione di ocra rossa, di verde intristito di grigio, di tratti neri che segnano i contorni, suscita un po' quella sensazione di angoscia di cui soffrono sovente alcuni miei compagni di sventura, che si chiama "veder -rosso". E del resto il motivo del grande albero colpito dal fulmine, il sorriso malaticcio verde-rosa dell'ultimo fiore d'autunno contribuiscono a confermare questa idea.
Un'altra tela rappresenta un sole che sorge su un campo di grano ancora verde;







Linee di fuga, solchi che montano in alto nella tela, verso una muraglia e una fila di colline lilla. Il campo è violetto e giallo verde. Il sole è bianco ed è circondato da una grande aureola gialla. In questa tela, per contrasto con l'altra, ho cercato di esprimere calma, una grande pace. Ti parlo di queste due tele, soprattutto della prima, per ricordarti che per dare un'impressione di angoscia, si può cercare di farlo senza puntare direttamente sull'orto di Getsemani storico; che per dare un motivo consolante e dolce non è necessario rappresentare i personaggi del sermone della montagna.


Vincent van Gogh, Lettere a un amico pittore, ed. Rizzoli

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