Io andavo da una pianta all'altra senza
dir niente, perché sarebbe stato impossibile farli smettere: con il
cuore doventato mencio. Ma come mi si empì la bocca di saliva, che
pareva bava, quando vidi una rospa che pareva un grande involto ! E
poi che ella mi guardava coi suoi occhi di ragazza brutta, forse più
acuti dei miei, mi sentii venir male.
(Federigo Tozzi, Bestie, pag.42 ed.Theoria 1987)
(disegno di Hans Hoffmann, 1530-1591) (rana, più che rospa...)
"doventato mencio" è così nel libro, Tozzi era di Siena e immagino che per i senesi sia un'espressione familiare. Ricorda un po' Kafka e un po' Dante...
RispondiEliminaInfatti è un'espressione toscana. Piace anche a me:-) Perchè Kafka?
RispondiEliminaDante per la lingua toscana (anche se Firenze non è Siena), e Kafka per lo stile complessivo (Tozzi muore nel 1920, non può aver letto Kafka, ma la somiglianza è notevole)
RispondiEliminaA proposito di Kafka, guarda cosa ho trovato proprio poco fa:
RispondiElimina"
Kafka è al di sopra degli scrittori della modernità proprio perché non è stato uno scrittore. Perché ha infranto tutte le regole del mestiere e dell'arte della scrittura. Perché ha vissuto l'intera sua sua vita come una scolta ai limiti del linguaggio, che, come ha detto Wittgenstein, sono anche i limiti del mondo. Là dove termina il dominio delle scienze, delle arti, della filosofia, della conoscenza umana, là dove la poesia e la fede iniziano ad ansimare per mancanza d'aria. Sul finire della sua vita, Kafka era diventato lui stesso uno scheletro abitato da un dio. La sua voce non poteva più essere intesa."
Mircea Cărtărescu