venerdì 24 febbraio 2017

Le farfalle di Gozzano ( IV )


4. Parnassius Apollo

Parnassius Apollo è una farfalla bianca, molto bella, che Guido Gozzano definisce “simbolo delle Alpi” all’inizio di una poesia lunga 105 versi, ad essa dedicata.
Il genere Parnassius è paradisiaco già nel nome scientifico, scelto da Carl von Linné nel '700; la specie scelta da Gozzano, "Parnassius Apollo L.", si trova anche in Italia ma bisogna andare in montagna, intorno ai mille metri d'altitudine.
La poesia di Gozzano (la definizione corretta è “epistola”) non mi sembra delle più felici, io la trovo un po’ troppo enfatica ma potrebbe essere solo una mia impressione.
Ne riporto qui alcuni passaggi: le pieridi citate nel finale sono sempre farfalle, e saranno oggetto della poesia successiva.
Mi piacciono soprattutto questi due versi:

e bene intende il sorgere dei miti
nei primi giorni dell'umanità;












Voi contemplate, amica, la farfalla
infissa da molt'anni. Ben piú dolce
è meditarla viva nel suo regno.
La rivedo con gioia ad ogni estate; (...)
(versi 62-66)

 Il volo stanco, ritmico, diverso
dall'aliar plebeo delle pieridi,
ha un che di malinconico e s'accorda
mirabilmente con la gamma chiara
dell'alte solitudini montane.
E il poeta disteso sull'abisso,
col mento chiuso tra le palme, oblia
la pagina crudele di sofismi,
segue con occhi estatici il Parnasso
e bene intende il sorgere dei miti
nei primi giorni dell'umanità;
pensa una principessa delle nevi
volta in farfalla per un malefizio...
(finale, pag. 264)

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