" Babbo che gente è? Son brava gente? Io non li conosco ".
" E' gente che cerca lavoro qui alla tenuta " le spiegò il cavaliere svedese.
Il Collotorto s'accovacciò a terra dinanzi alla figlia del suo antico capitano e incominciò a parlare con lei.
" Piccola principessina! " disse, " Sei bianca e rossa in volto come il più bello dei tulipani. Dimmi, cos'altro sai fare oltre a saltellar da una gamba all'altra? ".
" So leggere nel sillabario " disse Maria Christine, salendo su un ciottolo per sembrare più alta. " So ballare la courante e la sarabanda, e so anche suonare il clavicordio, ma solo un poco, ho appena cominciato, e tu che sai fare? ".
" Io conosco mille arti " si vantò il Collotorto. " So spulciare un porcospino e ferrare un'oca. Alle cavallette faccio dei grembiulini colorati, e mi basta fischiare perchè i pesci vengan fuori dalla peschiera tutti in fila. "
Maria Christine rimase a bocca aperta e guardò il Collotorto con gli occhioni sgranati. Poi indicò il Mammola.
" E quello là? Che cosa sa fare? ".
" In un amen lui sa trasformare le salsicce lunghe in salsicce corte, questa è l'arte che conosce meglio " rise il Collotorto. " Però sa anche ragliare come un asino e sibilare come un'oca. E con la bocca ti fa sentire come fanno un cane e un gatto quando litigano ".
" Lo voglio sentire, come fanno un cane e un gatto quando litigano " implorò Maria Christine.
Il Mammola non si fece pregare. Si diede a ronfare e abbaiare e soffiare, e poi ringhiare e latrare e ululare, sempre continuando a soffiare rabbiosamente, e quand'ebbe finito, e il cane se la fu squagliata con alti guaiti, Maria Chistine congiunse le manine estasiata, saltellò da una gamba all'altra ed esclamò giubilante: " Non potete andar via, non voglio che ve ne andiate, il cane e il gatto non sanno fare meglio di lui, dovete rimanere qui alla tenuta. E ricordatevi bene, la servitù va a tavola alle dodici in punto e la sera alle sei, ci sono regole severe, chi a quell'ora non è lì col suo boccale, resta senza la birra ".
Il cavaliere svedese guardava con stupore alla confidente amicizia che così in fretta era sorta tra sua
illustrazione di Roberta Angeletti |
Leo Perutz, Il cavaliere svedese, ed. Adelphi ( info )
traduzione di Elisabetta Dell'Anna Ciancia
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