giovedì 15 settembre 2016

La cicala e la formica


La storia della cicala e della formica è molto antica, da Esopo (620-560 aC) fino a Jean de La Fontaine (1621-1695) e fino ai nostri giorni; è così conosciuta da essere diventata proverbiale; a me piace e sulla sua morale sono completamente d'accordo. Eppure, ci sono degli errori: la realtà è questa, le formiche non fanno scorte e la cicala ha una vita lunghissima di cui noi vediamo solo l'ultima parte.
Le formiche consumano tutto quello che raccolgono, e d'inverno vanno in una specie di letargo, o di ibernazione; sono parenti delle api, in quanto imenotteri, ma non producono niente di simile al miele e nei formicai d'inverno non sono mai state trovate scorte alimentari. Le cicale, dal canto loro (esistono molte varietà di cicale) hanno una vita lunghissima sottoterra, alcune specie arrivano addirittura ai sette, tredici e perfino diciassette anni nello stato di larva, o di ninfa, o come volete chiamarla; l'adulto, alato, vive poi per poche settimane, ma nel complesso bisogna prenderne atto, la cicala vive molto più della formica.
La vita sotterranea della cicala, e la sua metamorfosi finale in adulto alato e capace di volare, rimanda a miti antichissimi, Euridice, Proserpina, anche la nostra stessa vita potrebbe essere così (ma a noi non è dato saperlo). La formica ha un ciclo vitale inverso: una breve vita da insetto alato, un volo nuziale, e poi la morte (per i maschi) o una lunga vita sotterranea (le regine) senza mai più vedere la luce del sole. Dietro tutto questo, c'è la Natura con il suo ciclo ininterrotto, la trasformazione continua della materia, e anche noi umani non siamo esenti da questa sorte.

La poesia di Lafontaine la metto qui nell'originale francese, la storia è nota e anche chi non sa il francese (come me) può arrivare a capire.
La Cigale, ayant chanté
Tout l'été,
Se trouva fort dépourvue
Quand la bise fut venue :
Pas un seul petit morceau
De mouche ou de vermisseau.
Elle alla crier famine
Chez la Fourmi sa voisine,
La priant de lui prêter
Quelque grain pour subsister
Jusqu'à la saison nouvelle.
"Je vous paierai, lui dit-elle,
Avant l'Oût, foi d'animal,
Intérêt et principal. "
La Fourmi n'est pas prêteuse :
C'est là son moindre défaut.
Que faisiez-vous au temps chaud ?
Dit-elle à cette emprunteuse.
- Nuit et jour à tout venant
Je chantais, ne vous déplaise.
- Vous chantiez ? j'en suis fort aise.
Eh bien! dansez maintenant.


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