La storia della cicala e della formica
è molto antica, da Esopo (620-560 aC) fino a Jean de La Fontaine
(1621-1695) e fino ai nostri giorni; è così conosciuta da essere
diventata proverbiale; a me piace e sulla sua morale sono
completamente d'accordo. Eppure, ci sono degli errori: la realtà è
questa, le formiche non fanno scorte e la cicala ha una vita
lunghissima di cui noi vediamo solo l'ultima parte.
Le formiche consumano tutto quello che
raccolgono, e d'inverno vanno in una specie di letargo, o di
ibernazione; sono parenti delle api, in quanto imenotteri, ma non
producono niente di simile al miele e nei formicai d'inverno non sono
mai state trovate scorte alimentari. Le cicale, dal canto loro
(esistono molte varietà di cicale) hanno una vita lunghissima
sottoterra, alcune specie arrivano addirittura ai sette, tredici e perfino diciassette anni nello
stato di larva, o di ninfa, o come volete chiamarla; l'adulto, alato,
vive poi per poche settimane, ma nel complesso bisogna prenderne
atto, la cicala vive molto più della formica.
La vita sotterranea della cicala, e la
sua metamorfosi finale in adulto alato e capace di volare, rimanda a
miti antichissimi, Euridice, Proserpina, anche la nostra stessa vita
potrebbe essere così (ma a noi non è dato saperlo). La formica ha
un ciclo vitale inverso: una breve vita da insetto alato, un volo
nuziale, e poi la morte (per i maschi) o una lunga vita sotterranea
(le regine) senza mai più vedere la luce del sole. Dietro tutto
questo, c'è la Natura con il suo ciclo ininterrotto, la
trasformazione continua della materia, e anche noi umani non siamo
esenti da questa sorte.
La poesia di Lafontaine la metto qui
nell'originale francese, la storia è nota e anche chi non sa il
francese (come me) può arrivare a capire.
La Cigale, ayant
chanté
Tout l'été,
Se trouva fort dépourvue
Quand la bise fut venue :
Pas un seul petit morceau
De mouche ou de vermisseau.
Elle alla crier famine
Chez la Fourmi sa voisine,
La priant de lui prêter
Quelque grain pour subsister
Jusqu'à la saison nouvelle.
"Je vous paierai, lui dit-elle,
Avant l'Oût, foi d'animal,
Intérêt et principal. "
La Fourmi n'est pas prêteuse :
C'est là son moindre défaut.
Que faisiez-vous au temps chaud ?
Dit-elle à cette emprunteuse.
- Nuit et jour à tout venant
Je chantais, ne vous déplaise.
- Vous chantiez ? j'en suis fort aise.
Eh bien! dansez maintenant.
Tout l'été,
Se trouva fort dépourvue
Quand la bise fut venue :
Pas un seul petit morceau
De mouche ou de vermisseau.
Elle alla crier famine
Chez la Fourmi sa voisine,
La priant de lui prêter
Quelque grain pour subsister
Jusqu'à la saison nouvelle.
"Je vous paierai, lui dit-elle,
Avant l'Oût, foi d'animal,
Intérêt et principal. "
La Fourmi n'est pas prêteuse :
C'est là son moindre défaut.
Que faisiez-vous au temps chaud ?
Dit-elle à cette emprunteuse.
- Nuit et jour à tout venant
Je chantais, ne vous déplaise.
- Vous chantiez ? j'en suis fort aise.
Eh bien! dansez maintenant.
Nessun commento:
Posta un commento