(Mario Tobino, Le libere donne di Magliano, pagg.85-86 ed.Oscar Mondadori 1967)
Il cavallo di Brunilde si chiama Grane (cfr. Richard Wagner, Il crepuscolo degli dèi). Nomen Omen? Noi speriamo di no...
domenica 18 settembre 2016
Gatti e amanti
La Lella ha dunque due gatti, uno nero
e uno bianco. Prima erano piccoli, di nido, e la Lella li trattava
come bambini, ma in pochissimi mesi son diventati giovanotti e la
notte stanno fuori di casa ritornando stanchi al mattino, e, dopo
aver mangiato, sdraiati in un angolo della cucina, o ravvolti in se
stessi sopra una sedia, dormono ore e ore. Da quando son giovanotti
come tali la Lella li tratta, con bonomia, consapevole che la legge
della natura vuole così; la mattina la si sente esclamare mentre
ritornano: «Avete fatto nottata!» e già ha preparato il latte in
una scodella. Ma perché i due gatti non vadano troppo distanti a
ricercare le gatte, la Lella prepara da mangiare anche alle amanti.
(Mario Tobino, Le libere donne di Magliano, pagg.85-86 ed.Oscar Mondadori 1967)
(non sono riuscito a trovare il nome di chi ha fatto questo disegno, mi dispiace molto)
(Mario Tobino, Le libere donne di Magliano, pagg.85-86 ed.Oscar Mondadori 1967)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento