salto
Se di inizio si può parlare
è quello del pigro fiume.
Ma quello che c’era
adesso non c’è più
e quello che sarà
è ancora lontano
giù nel fondo, indecifrabile.
Certo, continuerà a scavare,
a prendere
dal mondo, a donare.
Certo quelle rocce,
quell'ultimo, sordo, gorgogliare,
erano già un intuibile destino.
Certo il mare, amico,
lo attende.
Il fiume, però, ancora non sa
ogni cosa e
precipita
e già qualche schizzo,
lo sorprende. Un misterioso ribollire.
Aria e acqua, intorno,
gelida roccia tagliente,qualche cangiante
arcobaleno.
è quello del pigro fiume.
Ma quello che c’era
adesso non c’è più
e quello che sarà
è ancora lontano
(Pekka Halonen, 1890circa) |
Certo, continuerà a scavare,
a prendere
dal mondo, a donare.
Certo quelle rocce,
quell'ultimo, sordo, gorgogliare,
erano già un intuibile destino.
Certo il mare, amico,
lo attende.
Il fiume, però, ancora non sa
ogni cosa e
precipita
e già qualche schizzo,
lo sorprende. Un misterioso ribollire.
Aria e acqua, intorno,
gelida roccia tagliente,qualche cangiante
arcobaleno.
Difficile commentare una poesia che incanta. Meglio non aggiungere parole a quelle perfette di Dario.
RispondiEliminaquesta non è una mia versione, è proprio Dario :-)
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RispondiEliminapoi tarrubo anche la rosa :-)
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