(fotogramma da "Il riccio nella nebbia" di Jurij Norstein)
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« Che cos’è questo?» domandò. E la signorinetta gli rispose: «E' un riccio, l’abbiamo comprato adesso da un contadino, che l’ha trovato nel bosco ». «Ma che cos’è un riccio? » e rise, e lo toccò col dito, mentre la bestiola rizzava le dure setole. La bimba, tutta felice dell’incontro, disse: « Lo portiamo a casa per addomesticarlo ». « Oh, » fece il piccino, « regalatelo a me!». Pronunciò queste parole con infinita soavità, ma non aveva ancora avuto il tempo di finire la frase, che Maksim Ivanovic gridò sopra di lui: « Ecco dove sei! Pigliatelo!» (Egli si era imbestialito a tal punto che l’aveva rincorso senza berretto). (...)
Caspita niente meno che Dostoevskij. Conoscevo altri suoi libri ma non questo libro dove comunque (a quel che leggo) mantiene un grande livello di scrittura
RispondiEliminaUn salutone
è il romanzo che sta fra I Demoni e I fratelli Karamazov. Questo racconto (tragico) non fa parte della storia, ma viene narrato da uno dei personaggi, l'anziano Makar.
EliminaIl livello di scrittura purtroppo non è altissimo, ma si fa leggere; siamo sempre sulle seicento o settecento pagine. L'adolescente del titolo non è nel senso in cui lo intendiamo oggi, è un giovane che ha appena finito la maturità (più o meno) e che racconta in prima persona una storia familiare complicata.
Ah ... i romanzieri russi ❤️
RispondiEliminasembra di essere lì...
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