Ricordo il sole che inondò di luce la
camera quando furono aperte le persiane e il crepitio della legna nel
caminetto, che non so chi avesse acceso. Ricordo pure il minuscolo
cagnolino bolognese, nero, che mademoiselle Alphonsine teneva in
braccio, stringendoselo al cuore. Il cagnolino mi divertiva in modo
particolare, tanto che, interrompendo per due volte il discorso,
allungai la mano per prenderlo; ma Lambert fece un cenno e Alphonsine
immediatamente scomparve insieme al cane dietro al paravento.
(Fiodor Dostoevskij, "L'adolescente",
parte seconda, cap. 9 pt 3 traduzione M. Rakowska e L.G Tenconi, ed.
Garzanti 1981)
(l'immagine del cagnolino bolognese viene dal sito
www.razzedicani.net ) (non è nero, lo so...)
Simpatico il post del cagnolino e Dostoevskij. Però, scusa, non capisco "il bolognese"
RispondiEliminaUn salutone
anch'io ero rimasto perplesso, ma è proprio una razza di cagnolini. Ho fatto una piccola ricerca, erano di gran moda nel Settecento e in effetti sono effigiati in diversi dipinti dell'epoca, per esempio con la Pompadour. Se ne vedono ancora oggi, ma vai a pensare che sono bolognesi...
Elimina:-)
Ma dai...non si finisce mai di scoprire cose nuove
RispondiEliminaè il romanzo che sta tra I Demoni e i Karamazov, uno dei meno noti di Dostoevskij
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