lunedì 16 dicembre 2019

Il cagnolino bolognese


Ricordo il sole che inondò di luce la camera quando furono aperte le persiane e il crepitio della legna nel caminetto, che non so chi avesse acceso. Ricordo pure il minuscolo cagnolino bolognese, nero, che mademoiselle Alphonsine teneva in braccio, stringendoselo al cuore. Il cagnolino mi divertiva in modo particolare, tanto che, interrompendo per due volte il discorso, allungai la mano per prenderlo; ma Lambert fece un cenno e Alphonsine immediatamente scomparve insieme al cane dietro al paravento.

(Fiodor Dostoevskij, "L'adolescente", parte seconda, cap. 9 pt 3 traduzione M. Rakowska e L.G Tenconi, ed. Garzanti 1981)



(l'immagine del cagnolino bolognese viene dal sito www.razzedicani.net  ) (non è nero, lo so...)

4 commenti:

  1. Simpatico il post del cagnolino e Dostoevskij. Però, scusa, non capisco "il bolognese"
    Un salutone

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    1. anch'io ero rimasto perplesso, ma è proprio una razza di cagnolini. Ho fatto una piccola ricerca, erano di gran moda nel Settecento e in effetti sono effigiati in diversi dipinti dell'epoca, per esempio con la Pompadour. Se ne vedono ancora oggi, ma vai a pensare che sono bolognesi...
      :-)

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  2. Ma dai...non si finisce mai di scoprire cose nuove

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    1. è il romanzo che sta tra I Demoni e i Karamazov, uno dei meno noti di Dostoevskij

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